Stellantis ha appena dato il via a un massiccio spostamento di forze, trasferendo oltre 240 dipendenti dallo stabilimento di Brampton a quello di Windsor. Siamo infatti davanti all’attivazione di un terzo turno a Windsor, previsto per l’inizio del 2026, che dovrebbe creare ben 1.500 nuovi posti di lavoro.
Il tutto serva a “sfamare” la fame del mercato per la nuova Dodge Charger Scat Pack, quella con il motore SIXPACK che fa vibrare anche l’anima, la Charger elettrica e l’intramontabile famiglia di minivan Chrysler.
Mentre Windsor festeggia i suoi 42 anni come tempio del minivan, producendo campioni di incassi come la Chrysler Pacifica e la Grand Caravan, a Brampton il clima è decisamente più rigido. Qui la produzione delle vecchie glorie a benzina, Challenger e Charger, si è fermata a fine 2023, lasciando i lavoratori in un limbo di riorganizzazioni sospese e promesse elettrificate. Ad oggi, chi non ha scelto il trasloco a Windsor sopravvive con il 70% dello stipendio e i benefici sanitari, sognando il ritorno ai fasti di un tempo.

Non tutto scorre liscio come l’olio. Il governo federale canadese ha recentemente notificato a Stellantis un avviso di “inadempimento contrattuale”. Il pomo della discordia è stata proprio l’intenzione dell’azienda di traslocare la produzione della futura Jeep Compass da Brampton direttamente negli Stati Uniti.
Il ministro dell’Industria Melanie Joly è stata chiara. Il governo si aspetta che le promesse di investimento su Brampton vengano onorate, “e basta”. Nonostante i 7,9 miliardi di dollari investiti in Canada dal 2022 e i 10.000 dipendenti sparsi per il Paese, la tensione tra il sindacato Unifor e la dirigenza è alta.

Il sindacato chiede una “risposta forte” per evitare che Brampton diventi un guscio vuoto, proprio mentre Stellantis sembra più interessata a spingere l’acceleratore sulla produzione a stelle e strisce. Per ora, l’unica certezza è che nel 2026 il terzo turno di Windsor sarà a pieno regime.
