Il capo canadese di Stellantis, Jeff Hines, è apparso oggi davanti ai membri del Parlamento canadese, pensiamo molto probabilmente con un sorriso tirato, per affrontare il caos generato dalla decisione di spostare la produzione della Jeep Compass dallo stabilimento di Brampton, in Ontario, all’Illinois.
Il manager ha rassicurato la commissione parlamentare riunita ad hoc che questa scelta “non è arrivata alla leggera”, una frase che suona drammatica e al contempo inevitabile. Non proprio facile l’esame per Hines. Il riferimento di Stellantis per il Nord America canadese ha poi tentato di indorare la pillola per i circa 3.000 lavoratori licenziati dall’inizio del 2024, quando la fabbrica è stata chiusa per preparare una (fantomatica) nuova linea di produzione.
Nonostante l’azienda offra “misure di sostegno” e la possibilità di trasferimento in altre strutture, anche se i lavoratori licenziati proprio non vogliono traslocare, il governo federale canadese non ha apprezzato le misure del Gruppo.
La scorsa settimana, Ottawa ha risposto in modo diretto e severo, limitando il numero di veicoli che Stellantis e General Motors possono importare senza dazi doganali. Per Stellantis in particolare, la quota di remissione è ora ridotta del 50 per cento, un colpo che fa male al portafoglio e che serve a ricordare all’azienda che l’accesso ai benefit è vincolato al mantenimento dei posti di lavoro e degli investimenti canadesi.
Hines ha insistito che lo stabilimento di Brampton “non è chiuso” e che l’azienda è alla ricerca di un’attività “sostenibile a lungo termine” per i lavoratori licenziati. Ha anche annunciato con enfasi la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro canadesi presso lo stabilimento di assemblaggio di Windsor, promettendo ai dipendenti di Brampton la “prima scelta” per queste posizioni. Insomma, la soluzione per i licenziati è davvero solo lavorare altrove.
Stellantis, che comunque annuncia di non voler ridurre la propria presenza sul territorio, ha scaricato la responsabilità dei cambiamenti alle “dinamiche di mercato” emerse negli ultimi nove mesi, pur ammettendo che il piano originale fosse proprio quello di produrre la Jeep Compass a Brampton. Dietro le quinte, Hines, senza fornire dettagli, ha affermato di aver individuato “un paio di diverse possibili opzioni” per l’impianto di Brampton. La speranza è che, una volta “stabilizzata la situazione attuale”, l’impianto e i clienti canadesi possano finalmente beneficiare di una decisione. Stabile, si spera.


