Per Enzo Ferrari il motore era l’anima dell’auto. Tutto il resto, aerodinamica inclusa, era un fastidioso dettaglio per chi non sapeva progettare cilindri e pistoni. Questo mantra ha reso i motori Ferrari i più desiderati del pianeta, spingendo diversi marchi a fare carte false per averne uno sotto il cofano. Nonostante la maggior parte dei “trasferimenti” sia avvenuta sotto l’ombrello del Gruppo Fiat, la lista dei beneficiari riserva sorprese che potrebbero lasciare sconvolti anche i puristi più convinti.
Prendete la Lancia Thema 8.32, una tranquilla berlina anni Ottanta trasformata in un mostro domenicale grazie al V8 della Ferrari 308 QV. Con 215 CV scaricati sulle sole ruote anteriori, era il modo più veloce per consumare gli pneumatici cercando di domare 285 Nm di coppia. Ma Lancia non era nuova a questi colpi. La leggendaria Stratos dominò i rally grazie al V6 Dino, lo stesso propulsore nato per permettere a Enzo di omologare i motori per la Formula 2 tramite la più “umana” ma altrettanto iconica sportiva Fiat Dino.

Negli anni 2000, fu il turno di Maserati. Sotto la gestione di Luca di Montezemolo, il Tridente adottò il V8 aspirato F136. Curiosamente, la Maserati 4200 ricevette questo motore nel 2001, ben tre anni prima della Ferrari F430. Tuttavia, per non oscurare il Cavallino, il motore fu “educato”: albero motore a croce invece di quello piatto e potenza ridotta a 390 CV.
Lo stesso cuore Ferrari (ma in modo meno insospettabile) ha poi pulsato nell’iconica Alfa Romeo 8C Competizione e persino nella belga Gillet Vertigo .5 Spirit, dimostrando che un V8 di Maranello sta bene su tutto, anche su una fuoriserie artigianale.

Scavando nel passato, troviamo la piccola ASA 1000 GT, soprannominata “Ferrarina”. Il suo quattro cilindri da un litro era letteralmente un terzo del leggendario V12 da tre litri di Enzo. Un esperimento nobile, ma che all’epoca costava quanto una casa e convinse solo 110 acquirenti.

Non si possono non citare le moderne Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio. Il loro V6 biturbo da 2,9 litri (690T) da 510 CV ha un DNA chiaramente derivato dal V8 della Ferrari F154. Sicuramente a Maranello qualcuno scuoterà la testa dicendo che “non è un vero motore Ferrari”, ma i 187 CV per litro e il sound dicono decisamente il contrario.
