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Peugeot 309 GTI 16: un’auto da famiglia che vinceva le corse

Non sempre un aspetto relativamente compassato è indice di pacatezza caratteriale. Lo conferma la Peugeot 309 GTI 16.

Peugeot 309 GTI 16
Foto Peugeot Official

Non sempre, per essere pungenti, le auto devono avere l’aspetto di una coupé bassa e affilata. La Peugeot 309 GTI 16 è la dimostrazione plastica del concetto. Questa vettura si presta felicemente all’uso familiare ma, quando serve, ha grinta da vendere. Nelle versioni da corsa seppe anche imporsi. Base di lavoro fu la versione ad 8 valvole, nota con la sola sigla GTI, il cui debutto avvenne nel 1987. Parliamo di un anno felice per la creatività a quattro ruote (Ferrari F40 docet).

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Il suo bagaglio tecnico ed energetico trovava ospitalità sotto una carrozzeria a 3 porte, più adatta di quella a 5 porte per la specifica missione. L’aspetto era grintoso, ma non quanto il temperamento, che si spingeva oltre le impressioni, già abbastanza vigorose, trasmesse dalla specifica configurazione visiva. Il compito di imprimere una grande forza dinamica fu assegnato al motore della versione di punta della 205: un 4 cilindri da 1.905 centimetri cubi di cilindrata, dotato di iniezione elettronica, in grado di sviluppare una potenza massima di 130 cavalli.

Peugeot 309 GTI 16
Foto Peugeot Official

Rispetto alla sorella minore, la Peugeot 309 GTI 16 entrò meno nel cuore degli appassionati, ma ebbe senz’altro il suo seguito di ammiratori. Nel mese di luglio del 1988, i manager della casa automobilistica francese decisero di estendere l’allestimento in esame anche alla versione a 5 porte della sua berlina, facendole perdere un pizzico di coerenza “spirituale”. Il dazio fu pagato volentieri da quanti volevano deliziarsi delle doti dinamiche e della grinta del modello, senza rinunce particolari sul piano della fruibilità familiare.

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L’anno dopo giunse il restyling di metà carriera della 309, il cui lancio era avvenuto nel 1985. Anche la GTI si giovò di questa revisione estetica. La calandra fece sua un’architettura a tre listelli orizzontali, mentre i gruppi ottici posteriori abbandonarono lo stile della Peugeot 505 per guadagnare forme trapezoidali più compatte, ispirate alla più recente (e bella) 405. Il risultato? Una soluzione esteticamente più gradevole, ma migliore anche sul piano pratico, perché rese possibile l’abbassamento della soglia di carico.

L’ondata del rinnovamento interessò anche gli interni, con una nuova plancia e dei rivestimenti più vivaci. Di livello maggiore la qualità delle finiture. I progressi si potevano percepire facilmente, sia a livello visivo che tattile. Novità giunsero sulle unità propulsive della gamma. Anche la Peugeot 309 GTI ricevette in dote un nuovo cuore…e che cuore. Stiamo parlando del motore 4 cilindri a benzina bialbero da 1.9 litri e 16 valvole della 405 Mi16. Notevole l’iniezione energetica: la scuderia si spinse a quota 160 cavalli.

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Peugeot 309 GTI 16
Foto Peugeot Official

Per la vettura, che assunse la sigla di Peugeot 309 GTI 16, si tornò nuovamente alla veste a tre porte, unica disponibile per lo specifico allestimento. Molto ricca la dotazione. Possiamo parlare di una variante praticamente full optional. Gli unici accessori extra-listino offerti alla clientela erano la vernice metallizzata, il tetto apribile, l’aria condizionata e gli interni in cuoio integrale. Esteticamente risultavano di dettaglio le modifiche rispetto a prima. La tempra prestazionale si coglieva anche nell’abitacolo, nonostante la caratterizzazione sportiva abbastanza misurata.

Nel 1993, la casa transalpina fu costretta ad installare il catalizzatore, così il motore della vettura perse 12 cavalli, fissando l’asticella della potenza massima a quota 148 cavalli. Grazie anche al telaio molto riuscito, la Peugeot 309 GTI 16 sfoggiava un comportamento stradale efficace, sano e prevedibile. Questo ebbe dei riflessi positivi sulle versioni da gara, dove il modello si mise in buona luce.

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I successi nel Campionato Italiano Nazionale Rally di Angelo Medeghini nel 1992 e nel Campionato Italiano Juniores Rally di Gabriele Sartori nel 1993 stanno a confermarlo. Fra gli altri risultati degni di nota, l’affermazione di Cavenaghi-Fatichi nel Campionato Italiano Rally 2 litri Femminile del 1995. Nello stesso anno Baldini-Agostinelli si imposero nel Trofeo Tradizione Terra Gr.N 2RM, mentre Fuggetta-Schiaffino guadagnarono la gloria nella Coppa Italia Rally Nazionali, in Seconda zona Gr.N.

Fonte | Peugeot

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