Non è una delle auto del marchio più amate, ma la Peugeot 309 si è ritagliata il suo spazio nella storia aziendale del “leone“. Oggi la ricordiamo, perché si celebrano i suoi 40 anni di vita. La presentazione del modello avvenne infatti nel mese di ottobre del 1985, anche se la parentesi commerciale prese forma a partire dall’anno dopo, per protrarsi fino al 1993. Ci fu pure qualche aggiornamento in corso d’opera, come accade per quasi tutti i prodotti automobilistici.
Questa vettura ha una singolarità, perché porta sulle spalle il peso dell’eredità di due marchi scomparsi. Anche se il debutto della 309 avvenne col nome Peugeot, in realtà le sue origini si legano alla Talbot. Il modello, infatti, era il frutto del progetto C28, sviluppato per l’erede della Horizon. Al lancio, inoltre, montava diverse unità motrici di derivazione Simca, che furono poi rimpiazzate.
Da quella base prese vita la Peugeot 205, destinata a diventare un’autentica best seller del marchio transalpino. A lei si connette la 309, che ne prese a prestito pianale e portiere, per vestire una carrozzeria a due volumi e mezzo. Evidente la parentela visiva fra i due modelli, almeno fino alle ruote posteriori. Qui, invece, iniziano alcune forti differenziazioni stilistiche.
A scrivere lo stacco ci pensa il mezzo volume aggiuntivo, che creava una coda appena accennata, in linea con la moda del tempo. Questo elemento estetico le conferisce una spiccata caratterizzazione visiva, senza rendere il modello sgraziato sul piano estetico.
Notevole lo spazio a bordo, che garantisce buoni volumi abitabili al conducente e ai suoi passeggeri. In questo ambito la Peugeot 309 era al vertice nel suo segmento di mercato. Cinque i livelli di allestimento proposti al momento del lancio. Quattro, invece, le motorizzazioni iniziali, tutte a benzina.
Si spaziava dall’unità propulsiva da 1.1 litri, con 55 cavalli di potenza massima, all’unità propulsiva da 1.9 litri, con 105 cavalli al servizio del piacere. Poi giunse anche la versione diesel, quando le lancette del tempo segnavano il mese di luglio del 1986. La scelta, in questo caso, cadde sul cuore aspirato a gasolio da 1.9 litri, in grado di erogare 65 cavalli di potenza. Qui i livelli di allestimento erano due in meno.
Nel 1987 fu lanciata la versione a tre porte della Peugeot 309. Lo stesso anno segnò il debutto della variante con cambio automatico e, soprattutto, il lancio della versione sportiva GTI. Su di essa il motore a benzina millenove ad iniezione elettronica era in grado di sviluppare la ragguardevole potenza di 130 cavalli. Facile intuire il temperamento brioso di questa variante, destinata alla clientela dallo spirito “racing”.
Al 1989 risale il restyling della berlina del “leone”, che guadagnò una calandra aggiornata e dei gruppi ottici posteriori di foggia diversa. Cambiamenti furono apportati anche al design dell’abitacolo e alla trama dei materiali, per renderli qualitativamente migliori.
Poco dopo giunse la Peugeot 309 GTI 16v, dotata dello stesso cuore della 405 Mi16: un quattro cilindri bialbero da 1.9 litri, a 16 valvole, in grado di esprimere la bellezza di 160 cavalli. Roba quasi da piloti. Questa fu la punta di diamante della gamma, il cui cammino commerciale giunse al suo epilogo il 31 dicembre del 1993, dopo oltre 1.6 milioni di esemplari prodotti.






