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Addio Banshee, Stellantis cancella il progetto della Dodge elettrica più mostruosa

In questo modo la Daytona Scat Pack, con i suoi due motori elettrici da 670 CV rimane la proposta più estrema della Dodge a batteria.

dodge Charger Daytona

Il futuro elettrico di Dodge si complica più del previsto. E le cose non è che andassero a meraviglia. Secondo Mopar Insiders, il progetto della Charger Daytona SRT Banshee è ufficialmente stato accantonato da Stellantis. Una notizia che suona abbastanza ironica, visto che la Banshee doveva incarnare l’essenza della muscle car elettrica americana, con almeno 800 cavalli, un sistema a tre motori e architettura a 800 volt capace di garantire ricariche ultra-rapide e prestazioni da capogiro.

dodge Charger Daytona srt

Tutto cancellato, dunque. Il colpo di scena cambia radicalmente la narrazione. In questo modo, infatti, la Dodge Charger Daytona Scat Pack, con i suoi due motori elettrici da 670 CV e un’accelerazione 0-100 km/h in appena 3,3 secondi, rimane la proposta più estrema della gamma a batteria. Certo, la ricarica a 183 kW su sistema a 400 volt è dignitosa, ma definirla “rivoluzionaria” sarebbe come dire che un V8 fa risparmiare benzina.

Ad oggi, lo Scat Pack è l’unico veicolo elettrico realmente acquistabile con il marchio Dodge. La versione Charger Daytona R/T da 496 CV è rinviata a data da destinarsi, e difficilmente tornerà se i clienti non cambieranno improvvisamente atteggiamento nei confronti delle elettriche. E sappiamo quanto gli americani non abbiamo troppo a cuore le proposte brutali a batterie. Un eventuale rilancio potrebbe arrivare nel 2026, quando probabilmente potrà palesarsi una Daytona Scat Pack a quattro porte, più vicina al concetto di “berlina elettrica muscolosa” che non a quello della coupé spettacolare.

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Ma alla fine che ne sarà del marchio SRT? L’acronimo Street and Racing Technology evoca cavalli, rombo e asfalto che si scioglie sotto le ruote. Eppure, senza la Banshee, il suo futuro appare incerto.

Il CEO Matt McAleer ha già lasciato intendere che il V8 Hemi entra perfettamente sotto il cofano della nuova Charger: un messaggio neanche troppo velato che lascia presagire il ritorno della Hellcat, magari con qualche ritocco “greenwashing” per placare le critiche. Il motore 6.2 litri sovralimentato, già presente sul Durango, rappresenterebbe un ritorno alle origini per un marchio che sembra non riuscire a rinunciare al fascino del ruggito meccanico. Sarebbe un’inversione a U clamorosa rispetto ai proclami di qualche anno fa, quando Dodge prometteva una gamma completamente elettrificata e il pensionamento definitivo del V8.