Da che parte gireremmo lo sterzo di Alfa Romeo se avessimo la possibilità di esaudire i sogni per i futuri modelli del Biscione? Forse (vogliamo essere cauti), non punteremmo sull’ennesimo crossover, anche se si tratterebbe della cosiddetta “scelta logica”, perché redditizia e amica dei conti in banca. Più probabilmente andremmo verso un modello più fedele al DNA sportivo del marchio di Arese.
Gli appassionati duri e puri hanno la risposta a questo tipo di dilemma. Lo sappiamo, il cuore detta legge, e il cuore non chiede SUV, ma linee basse, muscoli scolpiti e tanta aria nei capelli. Potrebbe essere che a fare contenti gli appassionati serva veder arrivare una nuova Alfa Romeo Spider?
L’ultima vera Spider del marchio ha salutato le concessionarie nel 2010, lasciando un vuoto che nemmeno i rendering digitali hanno potuto colmare del tutto. Basata sulla 159, condivideva il palcoscenico con la coupé Brera. Oggi, il testimone ideale sarebbe la linea Giulia (e immaginiabili parentele varie), prossima però a una discutibile metamorfosi in crossover, ma ancorata alla piattaforma Giorgio, la stessa che sorregge Stelvio e diverse Maserati.
Insomma, la base tecnica per una rinascita ci potrebbe anche essere, mancano solo il coraggio e la firma del consiglio d’amministrazione. Ed è con queste considerazioni che arriviamo all’ultima interpretazione in CGI della Spider, apparsa qualche giorno fa sui social con burlappcar. Linee sinuose, vernice brillante e interni beige che fanno molto “dolce vita”.
A tradire l’occhio allenato degli amanti di Alfa Romeo, però, ci pensa il frontale: griglia a V un po’ forzata, muso troppo appuntito e fari che sembrano trapiantati da un’altra auto. Non proprio la perfezione estetica che ci si aspetterebbe da un’Alfa. Il profilo laterale, invece, convince: specchietti ben posizionati, montanti anteriori puliti e spalle possenti danno l’idea di un’auto che sa ancora come flirtare con la strada. I cerchi, inoltre, meriterebbero un design più “Alfa-style”, ma nel complesso il rendering strappa più sì che no. Alla fine, la domanda resta: è questo il futuro che restituirebbe seguito per il marchio?