Jeep cambia strada, ma il profumo dei dubbi era nell’aria: ecco quindi l’addio al Gladiator 4xe. Il tanto atteso pick-up ibrido plug-in, annunciato con entusiasmo solo lo scorso anno, non vedrà mai la luce nei concessionari. La decisione, comunicata direttamente alla rete di vendita, punta a ridefinire le priorità del marchio.
Il marchio americano si sposta dunque su ridotte promesse futuristiche e più attenzione a ciò che realmente cercano i clienti, dagli accessori alle personalizzazioni, fino a nuove opzioni per il gruppo propulsore. In altre parole, Jeep ha deciso di tagliare i rami giudicati secchi prima ancora che fiorissero.
Il Gladiator 4xe avrebbe dovuto diventare il terzo modello PHEV della gamma, dopo Wrangler e Grand Cherokee. Tuttavia, chi conosce il sistema ibrido plug-in del marchio non è rimasto sorpreso. La Wrangler, con i suoi circa 32 km di autonomia elettrica, ha già fatto parlare di sé più per i problemi di affidabilità che per le doti green. Certo, la coppia extra fornita dal motore elettrico in fuoristrada è un bel vantaggio, ma il listino dei modelli 4xe rimane proibitivo: la sostenibilità ambientale, a quanto pare, ha un prezzo che non tutti sono disposti a pagare.
Nonostante i difetti, la Wrangler 4xe è ancora l’ibrida plug-in più venduta negli Stati Uniti, un primato che Jeep mostra ancora con orgoglio. Ma Stellantis, la casa madre, sta facendo i conti con una realtà meno brillante: il mercato non sembra pronto a sostenere un’espansione aggressiva dell’elettrificazione. E quando i numeri non tornano, la strategia si adegua.
La scelta di abbandonare il Jeep Gladiator 4xe non è isolata. Anche Ram ha accantonato i piani per un pick-up 100% elettrico, preferendo puntare su una versione ad autonomia estesa. Nel frattempo, Dodge fatica (da tempo ormai, potremmo dire dall’inizio) a stimolare l’interesse attorno alla sua Charger Daytona a batteria, dimostrando che non basta infilare un motore elettrico sotto il cofano per convincere il pubblico.