“Pretendiamo un incontro con l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. Pretendiamo un aggiornamento del piano industriale, perché rispetto a quello presentato pochi mesi fa, dall’inizio dell’anno la situazione è peggiorata”. Lo ha dichiarato Ferdinando Uliano, segretario generale nazionale della Fim Cisl, durante il Consiglio generale regionale del sindacato, tenutosi a Potenza nella sede intitolata al dirigente lucano Vittorio Verrascina.
Il segretario generale nazionale della Fim Cisl Uliano pretende chiarezza da parte di Stellantis
“Dobbiamo affrontare – ha aggiunto Uliano – temi strategici e urgenti di rafforzamento, che riguardano la crescita e la solidità dell’azienda e la tutela dei lavoratori”, sottolineando l’importanza di un confronto diretto con la dirigenza per chiarire le prospettive industriali e garantire la sostenibilità del piano produttivo nei prossimi mesi.
“Ad esempio a Melfi chiediamo di assegnare una nuova vettura, bisogna dare certezze a Cassino e allo stabilimento di Pomigliano d’Arco. La questione riguarda anche Termoli, dove la produzione di batterie contribuisce a mettere in sicurezza gli altri siti. Abbiamo partite molto importanti e, se la contrattazione collettiva resta centrale, diventano strategiche le politiche industriali”.
Sui rinnovi contrattuali, Uliano ha spiegato: “Per quanto riguarda Stellantis la partita è già stata chiusa, mentre con Federmeccanica abbiamo avuto due incontri nelle ultime due settimane e ne avremo un terzo questa settimana. Confidiamo di arrivare entro l’anno a una conclusione positiva per il settore metalmeccanici, che coinvolge il maggior numero di dipendenti. La contrattazione va di pari passo con la questione industriale”. Infine, sullo stabilimento lucano di Melfi, “siamo particolarmente attenti all’esito dei nuovi lanci produttivi”.
“Siamo in procinto di lanciare la nuova Jeep Compass nelle versioni ibrida ed elettrica, e questo crea grande aspettativa perché i volumi sono molto bassi rispetto al passato: nei primi sei mesi abbiamo prodotto 19.000 modelli, mentre nei periodi migliori Melfi raggiungeva 150.000 unità. L’aspettativa è alta soprattutto per riportare lo stabilimento ai livelli di piena capacità, garantendo sicurezza per l’occupazione diretta e per l’indotto. Oggi la situazione è complessa: gli occupati sono scesi da 7.000 a circa 4.600 e l’indotto soffre. Per questo stiamo sollecitando Stellantis, la Regione e il Mimit, perché è fondamentale tutelare queste realtà strategiche”, ha concluso il segretario della Fim.