Citroen ha lanciato un nuovo allarme sicurezza nel Regno Unito, chiedendo ai propri clienti di non mettersi al volante di quattro modelli di ultima generazione dopo l’individuazione di un difetto critico ai freni. Le vetture coinvolte sono le versioni con guida a destra delle recenti Citroen C3, e-C3, C3 Aircross e e-C3 Aircross.
Anche le nuove Vauxhall (Opel ma dall’altra parte della Manica) Frontera e Frontera Electric rientrano tra i veicoli interessati, ma in questo caso le consegne non sono ancora iniziate e i problemi saranno risolti prima della messa su strada.
Stellantis ha spiegato che l’anomalia riguarda il gruppo pedaliera, che potrebbe non rispettare le specifiche tecniche corrette, aumentando così il rischio di perdita di efficienza dei freni. Una situazione che, sebbene mitigata dalla piena operatività della frenata automatica di emergenza (AEB) e del freno di stazionamento elettronico, ha spinto il costruttore a emettere un ordine di “stop-drive” immediato.
Per garantire la sicurezza dei clienti Citroen e Vaixhall, Stellantis ha confermato che verranno messe a disposizione auto sostitutive fino a quando i veicoli coinvolti non saranno sottoposti ai necessari controlli e alle eventuali riparazioni. Gli acquirenti delle Frontera già ordinate saranno contattati direttamente e riceveranno il veicolo solo dopo l’intervento correttivo.
Il richiamo interessa esclusivamente i modelli sviluppati sulla piattaforma Smart Car di Stellantis. Le nuove Fiat Grande Panda e Grande Panda Electric, che condividono la stessa architettura di base, non risultano colpite, come chiarito ufficialmente dal marchio torinese.
La questione ha destato grande attenzione nel Regno Unito, soprattutto dopo le segnalazioni da parte di automobilisti che avevano ritirato la loro auto solo poche settimane prima della notifica del blocco. Non si tratta di un caso isolato. È infatti il terzo provvedimento di “stop-drive” emanato da Stellantis in appena tre mesi. A giugno, la società aveva già chiesto ai proprietari britannici di DS 3 Mk1 e Citroen C3 Mk2 prodotte tra il 2009 e il 2019 di sospendere l’uso immediato dei loro veicoli a causa di airbag difettosi forniti da Takata, lo stesso problema che in Francia aveva causato la morte di una donna nel 2014. Quel richiamo è risultato successivamente esteso a C4, DS3, DS4 e DS5, coinvolgendo circa 130.000 unità.