Il dibattito attorno alle nuove proposte made in Italy in Stellantis continua a crescere, soprattutto tra analisti e appassionati del settore. Alcuni osservatori ritengono che il conglomerato franco-italo-americano stia rischiando di replicare lo stesso destino della British Leyland, colosso britannico che negli anni Ottanta collassò sotto il proprio peso, pur possedendo marchi prestigiosi come Jaguar, MG, Rover e Mini (oggi “mutati” o sparpagliati un po’ ovunque). La critica principale riguarda la difficoltà di gestire una struttura così vasta e complessa, composta da ben quattordici brand, tra cui Alfa Romeo, Fiat, Jeep e Maserati, che richiedono strategie diverse, velocità di risposta al mercato e investimenti mirati.
La situazione, tuttavia, non è del tutto disastrosa. L’enorme portafoglio di marchi permette infatti a Stellantis di sfruttare economie di scala considerevoli, condividendo piattaforme, motori e soluzioni tecnologiche tra modelli molto diversi tra loro. Questo approccio ha già portato benefici a quello che potremmo definire una vera e propria “squadra europea” (non proprio digerita benissimo da molti amanti dei singoli brand storici) composta da Citroen, Opel, DS, Peugeot, Fiat e Abarth, che collaborano sempre più strettamente.
Alfa Romeo, in particolare, è tornata al centro della scena con il caso della Junior, inizialmente presentata come Milano. Le vendite hanno superato le previsioni e il Junior si sta affermando come uno dei pilastri della gamma. Il marchio del Biscione rimane però in una fase delicata. L’assenza di eredi certi, da “toccare con mano”, per Giulia e Stelvio pesa sul mercato globale, mentre la Tonale non riesce a conquistare il pubblico americano, nonostante le versioni elettrificate e il design aggiornato.
Parallelamente, il mondo della CGI ha immaginato scenari alternativi. Il designer digitale cool.car.design ha proposto un’inedita berlina di lusso Alfa Romeo, un’ammiraglia ipotetica che richiamerebbe gli yacht di terra nordamericani.
Pur essendo un progetto non ufficiale, l’idea stimola la fantasia: grazie alla piattaforma STLA Large, già impiegata per la nuova Dodge Charger, Alfa Romeo potrebbe effettivamente entrare nel segmento delle grandi berline premium, offrendo un modello che unisca eleganza, sportività e tecnologia.
Il rendering digitale mostra un profilo raffinato, un posteriore moderno ed equilibrato e cerchi in lega di grande impatto. Tuttavia, il frontale, legato alla Giulia della scorsa decade, appare meno innovativo rispetto al resto del design. Nonostante ciò, resta un esercizio di stile affascinante che evidenzia il potenziale attualmente inesplorato di Alfa Romeo.