in

Stellantis brevetta nuovi freni a tamburo che riducono le emissioni

Il nuovo brevetto prevede l’integrazione di un magnete nel sistema per catturare le particelle rilasciate durante la frenata

Stellantis

Stellantis sta esplorando un’innovazione sorprendente che reinventa una tecnologia storica dell’automobile: i freni a tamburo. Il nuovo brevetto prevede l’integrazione di un magnete nel sistema per catturare le particelle rilasciate durante la frenata. Questa soluzione, apparentemente insolita, nasce dalla crescente attenzione alle emissioni non tradizionali: con veicoli sempre più efficienti, anche le particelle dei freni possono rappresentare un rischio per la salute.

Stellantis reinventa una tecnologia vecchia di decenni per ridurre le emissioni

Durante la frenata, il movimento viene trasformato in calore grazie all’attrito tra pastiglie o ganasce e rotori o tamburi. In questo processo, superfici e materiali rilasciano inevitabilmente particelle, causando polvere visibile sulle ruote e l’usura di componenti come pastiglie e dischi. L’idea di Stellantis mira a ridurre queste emissioni e prolungare la vita dei freni, combinando tradizione e innovazione.

A quanto pare, queste particelle sono dannose per la salute. Gli scienziati del Regno Unito hanno scoperto che la polvere dei freni moderna è più tossica delle emissioni diesel. I governi se ne stanno accorgendo. Le più recenti normative sulle emissioni in Europa, Euro 7, obbligano le case automobilistiche a tenere conto delle emissioni di particolato dei freni. Per aiutare a catturare le particelle, gli ingegneri di Stellantis propongono di rendere i freni magnetici. Verrebbe applicato un sottile strato o rivestimento magnetico ai freni, su cui le particelle magnetiche aderirebbero.

La necessità di catturare il maggior numero possibile di particelle è il motivo per cui Stellantis pensa di utilizzare freni a tamburo. Con un sistema frenante a disco, le superfici delle pastiglie e del rotore sono per lo più esposte all’aria. Catturare una porzione significativa di particelle sarebbe praticamente impossibile. Con un sistema frenante a tamburo, le superfici di attrito si trovano all’interno del tamburo. Questo rende molto più facile intrappolare le particelle al suo interno.

Stellantis

Negli ultimi decenni, i freni a tamburo erano stati quasi del tutto sostituiti dai freni a disco, preferiti per la loro migliore capacità di dissipare il calore. Tuttavia, con l’avvento delle auto elettriche, essi stanno conoscendo un ritorno di interesse. La frenata rigenerativa riduce il carico sui freni tradizionali, rendendo la gestione del calore meno cruciale. Modelli come Volkswagen ID.4, Fiat 500e e Audi Q4 e-tron adottano tamburi posteriori, più leggeri e semplici, con minore resistenza al rotolamento, contribuendo all’autonomia. Pur non catturando tutte le particelle, un sistema magnetico integrato potrebbe ridurre le emissioni. Pulire il magnete sarebbe economico e fattibile durante le normali manutenzioni, garantendo una durata molto lunga dei freni.