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Stellantis dice si alle auto piccole: tornanto Peugeot 108 e Citroen C1?

L’obiettivo è riportare in vita il segmento A, sparito dal mercato europeo ma che rappresentava oltre il 7% delle vendite nel 2021

Nuova Peugeot 108

Oggi sul mercato europeo sopravvive un solo veicolo sotto i 15.000 euro: la Dacia Sandero nella versione base. Jean-Philippe Imparato, Direttore Europeo di Stellantis, propone un rilancio dei modelli entry-level, a patto che Bruxelles lo permetta. Negli ultimi anni, molte city car economiche sono scomparse: Peugeot 107 e 108, Citroën C1, Opel Karl, Ford Ka e Suzuki Celerio hanno lasciato il mercato, mentre Fiat Panda e Kia Picanto hanno visto un’impennata dei prezzi. Nel 2018, c’erano ancora 49 modelli sotto la soglia dei 15.000 euro, oggi ne rimane uno. Imparato non si rassegna: a differenza del precedente CEO Carlos Tavares, scettico verso i veicoli entry-level a basso margine, il gruppo punta ora a introdurre versioni ibride ed elettriche accessibili.

Stellantis vuole puntare di nuovo sulle piccole auto: ciò favorirà il ritorno di veicoli quali Peugeot 108 e Citroen C1?

Tuttavia, per rendere possibile questo rilancio, sono necessarie precise condizioni industriali, normative e di mercato, affinché il progetto sia sostenibile sia per i consumatori sia per Stellantis. Innanzitutto, l’Unione Europea deve accettare di modificare le normative che regolano questi veicoli. Una sfida assai complicata. Creare un segmento specifico in Europa, come le tradizionali mini-Kei Car giapponesi, che rappresentano il 40% del mercato automobilistico giapponese. “Un’utilitaria ha bisogno del Lane Assist (assistenza al cambio di corsia) per andare a prendere il pane? “, si chiede Jean-Philippe Imparato. Questi modelli potrebbero soddisfare gli standard del 2018, già molto restrittivi, ma meno di quelli odierni.

Stellantis Logo

Le nuove norme GSR2 introdotte a luglio 2024, che prevedono avvisi acustici per il superamento di corsia e l’eccesso di velocità, hanno già fatto salire il prezzo di una Dacia di 500 euro. A Bruxelles, inoltre, sono previste oltre cento ulteriori regole da qui al 2030. Per rendere possibile il ritorno dei mini-modelli, Stellantis propone di limitare la velocità massima a 110 km/h e di imporre un contenuto minimo europeo, evitando di creare vantaggi competitivi per produttori stranieri come quelli cinesi.

L’obiettivo è riportare in vita il segmento A, sparito dal mercato europeo ma che rappresentava oltre il 7% delle vendite nel 2021. Fiat era storicamente leader, soprattutto in Italia, e Stellantis punta a rendere queste auto compatte il proprio nuovo punto di forza, affrontando un mercato che registra un deficit di quasi cinque milioni di immatricolazioni all’anno rispetto al 2019.

Altri costruttori, tra cui Renault e Volkswagen, mostrano interesse ma anche cautela. Se Bruxelles accetterà le condizioni di Stellantis, la casa automobilistica intende sostenere il rilancio del segmento A con incentivi alla rottamazione, senza fondi pubblici, contribuendo a ridurre le emissioni del parco veicoli europeo.