La famiglia di Antonio Gaston, 53 anni e padre di quattro figli, ha avviato una causa legale contro Stellantis in seguito alla sua morte avvenuta mentre lavorava sulla catena di montaggio di uno stabilimento Jeep a Toledo. La moglie di Gaston, Renita Shores-Gaston, ha raccontato alla stampa americana il profondo dolore per la perdita improvvisa del marito, che non avrebbe mai immaginato non tornasse più a casa dal lavoro.
La famiglia di Antonio Gaston ha avviato una causa legale contro Stellantis in seguito alla sua morte avvenuta mentre lavorava in fabbrica
Nella denuncia presentata l’11 agosto presso la Corte di Common Pleas della Contea di Lucas, la vedova sostiene che la responsabilità della tragedia sia imputabile a Stellantis, a un fornitore e ad alcuni colleghi di Gaston, i cui nomi rimangono riservati. La causa accusa l’azienda di aver rimosso volontariamente dispositivi di sicurezza nell’impianto e richiede un risarcimento minimo di 25.000 dollari, oltre a danni punitivi.
Secondo la denuncia, Gaston è morto mentre stringeva i bulloni del telaio di una Jeep Gladiator mentre scorreva lungo la linea di produzione. Poiché le protezioni anti-pizzicamento – dispositivi di sicurezza che impediscono agli operai di rimanere incastrati nei macchinari – lungo il nastro trasportatore erano state rimosse, Gaston è rimasto incastrato sotto il telaio ed è stato trascinato mentre il nastro trasportatore avanzava, si legge nella denuncia.
Secondo il medico legale della contea di Lucas, è morto a causa di “lesioni da schiacciamento al torace”. Gaston lavorava per Stellantis da 12 anni ed era membro della sezione locale 12 della UAW al momento della sua morte. In precedenza, aveva lavorato presso lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere, nell’Illinois, ora chiuso. Nel 2021, quando la produzione dello stabilimento si è fermata, è stato trasferito a Toledo.
Renita Shores-Gaston ha sottolineato che lavorare in una catena di montaggio non dovrebbe mai mettere a rischio la vita di nessuno. “Perdere la vita costruendo un’auto è semplicemente inaccettabile”, ha dichiarato. Nel dicembre 2024, l’OSHA ha multato Stellantis dopo aver rilevato che un nastro trasportatore nello stabilimento mancava di adeguate protezioni di sicurezza, esponendo i lavoratori a pericoli di intrappolamento. L’agenzia ha proposto una sanzione di 16.131 dollari per questa “grave violazione”.
Tuttavia, Stellantis può presentare ricorso e il caso risulta ancora aperto. Shores-Gaston ha definito quella cifra “uno schiaffo in faccia”, sostenendo che non potrà mai riparare la perdita del marito e che per un’azienda di quella portata la multa rappresenta solo una piccola somma. Stellantis, in una nota, ha espresso cordoglio per la famiglia di Gaston, ribadendo l’impegno per la sicurezza dei dipendenti ma evitando commenti sulla causa legale in corso. La morte di Gaston non è l’unica recente morte sul posto di lavoro in uno stabilimento Stellantis a finire sotto inchiesta. Ad aprile, il dipendente Stellantis Ronald Adams è morto nello stabilimento di motori di Dundee. È in corso un’indagine sulla morte di Adams.