Oggi andiamo dall’altra parte del mondo, in Australia, per scoprire una reinterpretazione estrema di una sportiva italiana tanto amata quanto, purtroppo, rimasta forse in disparte (di già) nella memoria colletiva, se non addirittura sottovalutata. Parliamo dell’Alfa Romeo 4C, un modello che, nonostante le sue qualità dinamiche, non ha mai goduto di una carriera agonistica di primo piano.
Grazie alla passione di preparatori indipendenti come BSM Motorsport, questa coupé compatta trova finalmente la sua dimensione sulle piste, in particolare nel competitivo scenario del World Time Attack Challenge (WTAC). Il WTAC non è una gara convenzionale: si basa sui giri lanciati e sulla pura velocità contro il cronometro. È un’arena dove aerodinamica estrema, leggerezza e controllo fanno la differenza. Ed è proprio in questo contesto che la 4C australiana si è evoluta da semplice sportiva stradale a prototipo da pista con ambizioni quasi da GT3.
Secondo BSM Motorsport, l’obiettivo iniziale era una leggera preparazione, ma con il progredire del progetto è stato inevitabile puntare più in alto. Il risultato è una 4C profondamente trasformata, con un pacchetto aerodinamico sviluppato per massimizzare la downforce, abbinato a una configurazione di sospensioni e pneumatici completamente rivista per la massima aderenza in curva.
Sotto il cofano, il motore 1.75 turbo resta quello di serie, ma è stato rimappato per erogare 250 cavalli, un valore modesto rispetto ad alcuni mostri da 700-800 CV che popolano la griglia del WTAC. Tuttavia, lo scopo di questo progetto è fungere da base per futuri step evolutivi più ambiziosi.
Un punto chiave del lavoro di BSM è stato esaltare le doti naturali della 4C. Il telaio in monoscocca di carbonio e il bilanciamento chassis ottimale. Le prove dinamiche hanno confermato l’eccezionale equilibrio della vettura già nei giri di riscaldamento, una caratteristica preziosa per una competizione focalizzata sul giro secco. I test si sono svolti tra aprile e luglio, e l’esordio ufficiale in pista è previsto per settembre nella classe Pro Am, l’unica categoria del WTAC che consente l’utilizzo di telai in carbonio.