in ,

Alfa Romeo 6C: una stirpe secolare, sbocciata con la 1500

Ci sono auto della casa milanese che si sono fissate in modo indelebile nella storia. Eccone una.

Alfa Romeo 6C 1500
Foto Alfa Romeo

Alfa Romeo 6C è la sigla che accomuna una serie di auto del “biscione” entrate con forza nella storia. Questa vettura, nella declinazione iniziale da 1.5 litri di cilindrata, fece il suo debutto al Salone dell’Auto di Milano, nel mese di aprile del 1925. Sono passati 100 anni da quel momento. Anche oggi, ad un secolo di distanza, il suo appeal non è sceso di una virgola. Forse è pure cresciuto.

In questo post ci occupiamo del modello dell’esordio e delle sue prime evoluzioni, ma il ventaglio si allargato molto più nel tempo. Dagli originari 1.500 centimetri cubi si è passati progressivamente a cilindrate più alte, fino a raggiungere il tetto dei 2.500 centimetri cubi.

Il compito di progettare l’Alfa Romeo 6C fu affidato all’ingegnere Vittorio Jano, chiamato a dare vita a un veicolo leggero e dalla prestazioni brillanti, capace di regalare soddisfazioni ai suoi conducenti, nell’uso stradale come in quello sportivo. L’incarico fu assolto, ancora una volta, nel migliore dei modi dal celebre progettista.

In virtù del basso peso segnato alla bilancia, l’allestimento iniziale di questa sportiva del “biscione” non aveva bisogno di cavallerie elevate per esprimere un ottimo temperamento dinamico. L’unità propulsiva a 6 cilindri in linea da 1.5 litri erogava infatti solo 44 cavalli, che però spingevano con buona energia il corpo vettura piuttosto snello.

Come già anticipato, nel corso degli anni, la cilindrata crebbe, portandosi su livelli progressivamente maggiori. Prima si passò a 1.750 centimetri cubi, poi a 1.900, poi ancora più in alto, sino a 2.300 e a 2.500 centimetri cubi. Sul piano strutturale, l’Alfa Romeo 6C faceva leva su un telaio a longheroni e traverse in acciaio, ben progettato per garantire la migliore miscela fra leggerezza e robustezza.

Una decina di anni dopo la presentazione, le vetture di questa serie (dove 6C sta per 6 cilindri) ottennero un telaio più evoluto, diverso da quello delle origini. La modifica fu accompagnata dal passaggio dagli assali rigidi alle sospensioni a quattro ruote indipendenti. Una prima assoluta per l’Europa.

Alfa Romeo 6C 1500
Foto Alfa Romeo

Purtroppo l’avvio del ciclo produttivo pagò dazio ad alcuni ritardi nella messa in servizio dello stabilimento del Portello, scelto per la sua costruzione. Così il primo esemplare della specie fu consegnato solo nel 1927.

La versione iniziale fu l’Alfa Romeo 6C 1500 Normale. Due le misure di passo offerte per il telaio: corto e lungo. Il primo si “fermava” a 2.900 millimetri, il secondo si spingeva a 3.100 millimetri. La struttura dello chassis permetteva diverse tipologie di carrozzeria, chiuse e aperte, in base alle necessità e ai gusti dei clienti, che potevano farsi vestire il modello a piacimento.

Ad accomunare la famiglia ci pensava un motore a 6 cilindri in linea da 1.587 centimetri cubi, di moderna progettazione, rispetto ai canoni del tempo. Come già scritto, questo cuore di grande valore ingegneristico metteva sul piatto 44 cavalli di potenza massima, a 4.200 giri al minuto. La sua energia giungeva al suolo col supporto di un cambio a 4 rapporti.

Il felice matrimonio col telaio, la leggerezza del corpo e il buon bilanciamento dei pesi regalava dinamiche eccellenti al modello, che emersero anche in gara, con una lunga scia di prestazioni luminose. Per l’indole agonistica del marchio del “biscione”, il cui DNA si lega al mondo delle corse, l’Alfa Romeo 6C 1500 ottenne presto una versione più spumeggiante, la Sport, con 54 cavalli di potenza massima a 4.400 giri al minuto.

Ancora meglio fece la successiva Super Sport, con 60 cavalli a 4.800 giri al minuto, per una punta velocistica nell’ordine dei 135 km/h. Le cifre diventarono ancora più interessanti con le Super Sport Compressore e Super Sport Compressore “Testa Fissa”, pensate espressamente per le corse. La prima toccava quota 76 cavalli, mentre la seconda si spingeva fino agli 84 cavalli, a ben 5.500 giri al minuto, per una velocità massima di 155 km/h.

I successi sportivi confermarono la bontà della proposta. Poi fu il turno della prima versione con cilindrata maggiorata: l’Alfa Romeo 6C 1750, nei suoi vari allestimenti. Altre crescite di cilindrata si registrarono nel tempo, dando felice continuità alla specie di questi gioielli a 6 cilindri della casa del “biscione”, oggi molto ricercati dagli appassionati e dai collezionisti di tutto il mondo.