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Fiat 500 ibrida, la city car per “persone reali” e obiettivi irrealistici

Il nuovo modello, definito dall’Ad Olivier Francois come “la 500 per la gente reale”, sarà proposto in Italia a partire da 17.000 euro.

In risposta alla domanda deludente registrata per la versione totalmente elettrica, Fiat ha deciso di reintrodurre una motorizzazione a combustione interna per la 500, una delle sue icone più riconoscibili. Una mossa che è sembrata quasi necessaria, seppur faticosa.

Dopo numerose interruzioni della catena produttiva della Fiat 500 elettrica, il costruttore torinese ha optato per una svolta concreta. Ovvero rilanciare la city car compatta con un efficiente motore a benzina mild-hybrid. La produzione è già ripartita nello storico stabilimento di Mirafiori, dove sono in fase di assemblaggio le prime vetture pre-serie.

Fiat 500 ibrida

La linea sarà pienamente operativa entro novembre, con l’obiettivo di produrre circa 5.000 unità entro la fine del 2025. Si tratta di un passo fondamentale per dare nuova linfa a un impianto che, nonostante una capacità produttiva di 100.000 auto l’anno, nel 2023 ne ha sfornate solo 25.000. Numeri che la dicono lunga sul momento di Fiat e della produzione Stellantis.

Il nuovo modello, definito dall’amministratore delegato Olivier Francois come “la 500 per la gente reale”, sarà proposto in Italia a partire da 17.000 euro, posizionandosi circa 5.000 euro al di sotto della controparte elettrica. Dieci anni fa, la 500 a benzina, la “classica” city car arrivata da Torino, costava circa 13mila euro. La differenza significativa con l’elettrica, purtroppo, fallimentare, potrebbe però attrarre una clientela più pragmatica, alla ricerca di un’auto urbana economica, con stile. Non per le prestazioni, certamente, ma per muoversi quasi totalmente in città. Le persone reali che la vorranno saranno in pratica le stesse che, forse, l’hanno già avuta a molto meno diversi anni fa, ma senza nessun componente da ibrida.

Fiat 500 ibrida

La nuova 500 mild-hybrid sfrutta un motore 1.0 litri tre cilindri da 70 CV della famiglia FireFly, lo stesso già impiegato su Fiat Panda e la precedente 500 che ha ricevuto anche un 1.2 (sempre da 70 CV) in partenza nel 2015. Eroga 70 cavalli, abbinati a un cambio manuale a sei rapporti.

Esteticamente, le differenze con la 500 elettrica sono minime, l’unico dettaglio evidente è una presa d’aria frontale aggiuntiva, necessaria per raffreddare il propulsore termico. Anche le carrozzerie rimangono invariate: berlina, cabrio e la più originale variante “3+1” con porticina posteriore laterale asimmetrica. Ma questo ritorno alla benzina rappresenta un’arma a doppio taglio per il gruppo Stellantis. Se da un lato risponde a un’esigenza di mercato, dall’altro rischia di complicare il rispetto degli obiettivi europei sulle emissioni di CO2, obbligando il colosso automobilistico ad aumentare ulteriormente la quota di veicoli elettrici a basse emissioni entro il 2027 per evitare salate sanzioni comunitarie.