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GAC Fiat Chrysler Automobiles ha dichiarato bancarotta

L’annuncio è stato diffuso attraverso un post pubblicato sui social media, nel quale sono state condivise anche le immagini della sentenza di fallimento

Gac Fiat Chrysler Automobiles

GAC Fiat Chrysler Automobiles, la joint venture tra il gruppo Stellantis e il costruttore cinese Guangzhou Automobile Group, ha ufficialmente dichiarato bancarotta, secondo quanto comunicato martedì. L’annuncio è stato diffuso attraverso un post pubblicato sui social media, nel quale sono state condivise anche le immagini della sentenza di fallimento emessa da un tribunale della provincia cinese di Hunan.

Ufficiale la bancarotta per GAC Fiat Chrysler Automobiles

La decisione relativa a GAC Fiat Chrysler arriva dopo anni di difficoltà operative e commerciali per la partnership, che non è riuscita a imporsi in modo significativo sul mercato automobilistico cinese. La procedura giudiziaria certifica la fine di un progetto nato con ambizioni internazionali ma che, alla prova dei fatti, non è riuscito a raggiungere risultati sostenibili o redditizi nel tempo.

Nata nel 2010, la collaborazione tra FCA e GAC aveva l’obiettivo di produrre e vendere in Cina veicoli a marchio Jeep, Fiat e Chrysler. La produzione si concentrava principalmente sugli SUV Jeep, adattati al gusto e alle esigenze del mercato locale, in stabilimenti situati a Changsha e Guangzhou.

Inizialmente il progetto aveva avuto successo, con una crescita costante delle vendite tra il 2016 e il 2018. Tuttavia, la situazione era progressivamente peggiorata. La domanda per i modelli Jeep era calata, mentre i concorrenti cinesi ed elettrici avevano guadagnato terreno. Inoltre, le divergenze tra i due soci erano aumentate, specialmente quando Stellantis aveva cercato di acquisire il controllo della joint venture, proposta rifiutata da GAC.

GAC e Stellantis
GAC e Stellantis

Nel 2022 Stellantis aveva annunciato l’uscita dall’accordo e nel 2025 un tribunale cinese aveva dichiarato ufficialmente il fallimento della GAC FCA. Il progetto, un tempo promettente, si è così concluso in modo amaro, segnando un altro esempio delle difficoltà incontrate dai produttori occidentali nel complesso e competitivo mercato cinese.