Nei giorni scorsi vi abbiamo scritto dell’ennesimo stop allo stabilimento di Cassino fino al prossimo 11 luglio in quanto mancano gli ordini per Alfa Romeo Giulia e Stelvio. In totale nel 2025 nello stabilimento si è lavorato solo 61 giorni con oltre 50 di stop. Si tratta di una situazione simile a quella del 2024 quando furono 50 giorni di interruzione che hanno segnato la seconda metà dell’anno, riflettendo su come la situazione attuale stia evolvendo. Come sappiamo la speranza di risolvere questi problemi con l’introduzione delle nuove Stelvio e Giulia è stata rimandata al 2027 o addirittura al 2028 per quanto riguarda il SUV, portando a domandarsi sul futuro di Cassino nei prossimi anni.
Si tratta di una situazione simile a quella del 2024 per Cassino
La possibilità di una visita del neo CEO Antonio Filosa tra fine luglio e inizio agosto potrebbe portare a sviluppi significativi, mantenendo aperte le prospettive per il sito. Si spera che a quel punto vengano date rassicurazioni sul futuro della fabbrica che in attesa dell’arrivo delle nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia vivrà annate estremamente difficili considerato anche lo scarso numero di ordini che sta ricevendo l’altro modello che viene prodotto nella fabbrica ciociara e cioè Maserati Grecale.
Nel frattempo sono partiti gli esodi incentivati, frutto dell’accordo raggiunto l’11 giugno tra Stellantis e i sindacati, con l’eccezione della Fiom. A Cassino gli esuberi stimati sono 600, ma le uscite con incentivo saranno 250. Già nel primo giorno utile, 60 dipendenti hanno accettato l’offerta e lasciato lo stabilimento. Stellantis propone 33 mensilità e un bonus di 30.000 euro ai lavoratori over 55. Le condizioni variano in base all’età: 30 mensilità per chi ha tra 50 e 54 anni, 24 tra 45 e 49, e 18 per i 40-44enni, con bonus ridotto a 20.000 euro. I più giovani (35-39 anni) ricevono 12 mensilità più 20.000 euro. In quattro anni, Cassino ha perso circa 2.200 lavoratori.