Una Dodge Charger Daytona del 1969, appartenuta al noto pilota NASCAR Don Tarr, è stata recentemente al centro di un’asta che ha lasciato molti appassionati senza parole. Nonostante un’offerta finale di 245.000 dollari sulla piattaforma Bring A Trailer, l’auto non è stata venduta perché non è stato raggiunto il prezzo di riserva.
Un esito inaspettato, ma anche in linea con quanto affermato dal portale Hagerty che valuta un esemplare in buone condizioni della storica Daytona ben oltre i 540.000 dollari. Il fatto che, comunque, una muscle car così rara e con un passato sportivo certificato non abbia attirato offerte più elevate è sintomatico di un trend preoccupante. Forse il mercato delle auto da collezione sta rallentando? Probabile.
L’asta ha mostrato un forte disallineamento tra la domanda reale e le aspettative dei venditori, segnando un’altra tappa nella recente flessione del settore. Da sottolineare che stiamo parlando di un’icona dell’automobilismo americano: la Charger Daytona del ’69, prodotta in soli 503 esemplari, è facilmente riconoscibile per il suo frontale appuntito e l’enorme alettone posteriore, elementi progettati per la pista ma diventati simboli di culto tra i collezionisti.
L’auto sembrava in ottime condizioni generali, ma alcuni osservatori hanno messo in dubbio l’originalità della verniciatura, una questione che potrebbe aver pesato sull’interesse degli offerenti. Il venditore ha replicato, promettendo che, in caso di nuova asta, farà certificare l’autenticità della vernice da un professionista, per evitare dubbi e polemiche.
Solo pochi anni fa, un simile veicolo con pedigree racing sarebbe andato via all’asta per cifre da capogiro. Nel 2023 una Hemi Charger Daytona ha toccato quota 3,3 milioni di dollari. Oggi, invece, anche auto leggendarie sembrano faticare a trovare nuovi proprietari. Questo scenario solleva interrogativi sul futuro del collezionismo automobilistico. Se da un lato i prezzi in calo potrebbero riaprire le porte ai veri appassionati, dall’altro è evidente che l’epoca delle cifre da record, a meno di casi evidentemente eclatanti e indiscutibili, potrebbe essere al tramonto.