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Stellantis: oltre 260 uscite incentivate a Cassino e circa 2.000 solo nel 2025

Prosegue la direzione intrapresa da Stellantis in merito ad un preciso piano di esuberi che ha già coinvolti altri stabilimenti italiani

stellantis cassino

Le uscite incentivate in casa Stellantis proseguono. Dopo quanto accaduto già a Pratola Serra, a Pomigliano d’Arco, di recente a Mirafiori, e quindi a Melfi e Termoli ora è il turno dello stabilimento di Cassino dove le uscite incentivate sono 265 secondo quanto comunicato dalla FIOM CGIL. Secondo quanto ammesso proprio dalla sigla sindacale citata, nonostante il recente arrivo nella posizione di CEO di Antonio Filosa, che comincerà comunque a partire dal 23 giugno prossimo, “la sostanza non cambia”. Ciò perché secondo FIOM CGIL, per bocca del segretario nazionale e responsabile del settore mobilità Samuele Lodi, si finisce per svuotare gli stabilimenti, in virtù del fatto che sono circa 2.000 gli esuberi proposti da Stellantis a partire dall’inizio di quest’anno.

Sembra quindi aggravarsi la condizione dei lavoratori di casa Stellantis impiegati in Italia. I dati diventano infatti sempre più preoccupanti con 1.925 esuberi già annunciati da gennaio a ora in questo 2025, sulla base di una strategia industriale che desta sempre più preoccupazione qui in Italia. In questo modo, secondo Samuele Lodi, la nuova struttura organizzativa di Stellantis sembra non voler fornire un segnale di discontinuità rispetto a quanto già espresso nel recente passato “non assumendosi l’impegno a nuove e future assunzioni funzionali anche alla rigenerazione dell’occupazione assolutamente necessaria per dare prospettiva all’automotive in Italia”, ha aggiunto.

Continuano quindi gli esuberi pianificati da Stellantis presso i suoi stabilimenti italiani

Prosegue allora la direzione intrapresa da Stellantis in merito ad un preciso piano di esuberi che ha già coinvolto diversi altri stabilimenti italiani del Gruppo. Nello specifico si è già assistito a condizioni simili presso lo stabilimento di Pratola Serra, così come a Melfi, Pomigliano d’Arco e Termoli oltre che alle uscite incentivate comunicate un paio di giorni fa per 610 lavoratori impiegati presso lo stabilimento torinese di Mirafiori. Ieri è toccato quindi allo stabilimento di Cassino, in provincia di Frosinone, dove gli esuberi sono 265.

Formalmente parliamo di esuberi gestiti mediante uno schema di volontarietà, che secondo le sigle sindacali coinvolte rappresenta piuttosto un vero e proprio piano di ridimensionamento. Secondo la FIOM CGIL si stanno infatti svuotando gli stabilimenti italiani senza aver compreso le direttive di un piano industriale a supporto di tali scelte. Intanto ad Atessa c’è già un accordo fra Stellantis, FIM, UILM, FISMIC, UGLM, AGCFR e le locali RSA sull’uscita incentivata di 402 dipendenti del sito della Val di Sangro nei pressi di Chieti. In questo le condizioni economiche offerte prevedono incentivi proporzionati all’età e alla prossimità alla pensione. Chi si ritrova ancora lontano dai requisiti previdenziali previsti dalle norme potrà accedere a un incentivo pari a 33 mensilità e 30.000 euro in più, nel caso dei lavoratori più anziani, ovvero 12 mensilità e 20.000 euro nel caso dei dipendenti più giovani.

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La FIOM CGIL non approva

La FIOM CGIL, in questo contesto, si è detta lontana dalle decisioni ragionate da Stellantis e la nomina di Antonio Filosa nella posizione di CEO del Gruppo “non ha prodotto alcun cambiamento” secondo quanto ammesso dalla sigla sindacale. Questa denuncia anche l’assenza di ogni tipo di confronto su un quanto mai necessario piano industriale.

Appare poi preoccupante, secondo il giudizio della FIOM CGIL, il fatto che la sede principale del nuovo CEO di Stellantis sarà quella di Detroit. Condizione che chiarisce come il mercato nordamericano sia quello centrale per Stellantis. Per questi motivi la FIOM CGIL chiede un incontro urgente col nuovo amministratore delegato, richiedendo anche che la Presidenza del Consiglio si assuma la responsabilità di convocare le parti nel breve termine.