Stellantis nelle scorse ore ha annunciato la dismissione di 610 operai a Mirafiori, la storica fabbrica torinese, attraverso una procedura di licenziamento collettivo con incentivi all’esodo. Tra i lavoratori coinvolti ci sono 250 operai delle Carrozzerie, 19 del reparto Presse e 31 della Costruzione Stampi. Inoltre, 212 dipendenti dovranno lasciare gli enti centrali, mentre 20 lavoratori saranno interessati nel Services, 16 al Centro Ricerche Fiat, 53 alla PCMA di San Benigno e 9 alla ex Tea di Grugliasco. Questa decisione rappresenta un ulteriore smantellamento di un’importante parte dello stabilimento storico di Mirafiori.
A Mirafiori Stellantis taglia ancora: a casa altri 610 dipendenti
Il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa ha scelto Mirafiori come prima tappa del suo tour negli stabilimenti del gruppo. Tuttavia, la realtà parla di ulteriori tagli: dopo i 1.000 esuberi già annunciati (500 a Melfi, 200 a Termoli, 300 a Pomigliano d’Arco e 50 a Pratola Serra), il gruppo franco-italiano si prepara a un nuovo ridimensionamento. Martedì è previsto un ulteriore taglio nella fabbrica di Cassino, una delle più in difficoltà dal punto di vista produttivo, che ha persino sospeso completamente l’attività il mese scorso.
“Cambiano gli amministratori delegati, ma non cambia il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino. Invece di rilanciare le produzioni e di presentare un piano articolato per lo stabilimento torinese, il nuovo Ad prosegue sulla stessa strada sbagliata del suo predecessore,” afferma Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino.
Si sperava che con l’avvento di Antonio Filosa alla guida di Stellantis la situazione del gruppo in Italia e soprattutto dei suoi lavoratori potesse migliorare. La notizia di questi nuovi tagli che arriva proprio da Mirafiori, uno dei primi stabilimenti visitati dal nuovo amministratore delegato però non fa ben sperare da questo punto di vista. Vedremo che notizie arriveranno in seguito.