Ferrari scolpisce delle leggende. Nel corso degli anni, la casa di Maranello ha dato vita a un lunghissimo campionario di capolavori. Ai tempi di Scaglietti, Drogo e Pininfarina nacquero tante auto meravigliose, entrate nel cuore di tutti per la loro sublime bellezza. Furono anni d’oro sul piano creativo, dove in pratica non si sbagliava un colpo. Anche Flavio Manzoni, capo designer del “cavallino rampante” dell’era moderna, è stato capace di creare dei modelli scultorei, degni della nobile tradizione, come LaFerrari, la Daytona SP3, le Monza SP1 ed SP2, solo per citarne alcune.
Purtroppo, a volte, le sue idee base, dense di splendore, sono state turbate da dettagli o elementi espressivi incoerenti, che hanno sporcato la scorrevolezza dei flussi, come l’arzigogolata area lunotto della SF90 Stradale, giusto per fare un esempio. Ovviamente la mia non è una sentenza, ma un giudizio che nasce dalla sensibilità estetica personale, spesso condivida da altri, come emerge dai commenti letti sui social.
Nessun dubbio, invece, sul lavoro visionario del Centro Stile Ferrari, guidato proprio da Manzoni. Le incongruenze dialettiche di certi modelli non impattano sulla loro dimensione creativa generale, che scrive spesso nuovi sentieri, con codici stilistici irrituali ma forti. I riconoscimenti ottenuti con una certa frequenza stanno a dimostrarlo. Tra le Ferrari destinatarie di premi importanti, come il “Red Dot: Best of the Best“, nella categoria “Product Design“, ci sono stati ben 3 modelli nel 2025: la 12Cilindri, la 12Cilindri Spider e la F80. Questi trofei, assegnati dall’associazione tedesca Red Dot Award, godono di ampia considerazione a livello mondiale. Sono uno dei principali premi di design industriale, nati per dare risalto all’innovazione e all’eccellenza nel settore.
Nell’edizione 2025, che è la 71esima della storia, le “rosse” hanno dominato la scena fra le auto. Ben 3 i premi guadagnati. La loro consegna avverrà l’8 luglio ad Essen, in Germania. In totale, negli ultimi 11 anni, la Ferrari ha vinto 32 Red Dot Awards. Dal 2015, alle opere del “cavallino rampante” sono andati 13 “Red Dot: Best of the Best”. Un trend incredibile, che nessun’altra casa automobilistica è riuscita ad avvicinare. Evidentemente i componenti della giuria hanno una grande ammirazione per il lavoro del Centro Stile Ferrari, guidato da Flavio Manzoni, che secondo loro sa dare un perfetto equilibrio tra forma e funzione. Questa, del resto, è l’essenza del design. Giunti qui, si impone un breve ripasso di alcune caratteristiche estetiche delle 3 Ferrari premiate nel 2025.
Ferrari 12Cilindri
Questa vettura si ispira alla mitica 365 GTB/4 “Daytona” degli anni sessanta. La grande fascia nera che collega i fari anteriori è un chiaro rimando a quel modello. Anche le proporzioni evocano l’anziana progenitrice, specie nella vista laterale. L’architettura meccanica è la stessa, col motore V12 disposto in posizione anteriore, in tutta la sua solenne matrice monumentale. Nella carrozzeria della Ferrari 12Cilindri si coglie un mix di eleganza e sportività. I tratti hanno una tensione dinamica che dà un senso di movimento, anche quando l’auto è ferma.
La carrozzeria è scultorea. Peccato per lo specchio di coda, che spezza l’armonia, specie nell’area del lunotto. Qui sembra che il progettista abbia guardato più alla resa dall’alto che a quella dal suolo, ma il design viene giudicato dalla gente per quello che si vede nella normale postura, non attraverso le camera di un drone o dal balcone di una casa. Si apprezza molto, comunque, la pulizia formale, con linee estremamente semplici, non contaminate da vezzi infelici o da dettagli aerodinamici forzati. Qui la classe è di casa.
Ferrari 12Cilindri Spider
Pure in questo caso il design si orienta alla purezza espressiva. La parte frontale è identica a quella della sorella coupé. Anche la parte bassa del profilo non muta le alchimie dialettiche, espresse però in forma diversa nella metà superiore, dai montanti anteriori in poi. Qui c’è l’apprezzato tetto rigido retrattile (RHT), che consente di passare dalla configurazione chiusa a quella aperta in soli 14 secondi, anche durante la guida, purché la velocità di marcia non sia superiore ai 45 km/h. Una volta recuperata la veste open-air si può gustare in piena sicurezza la magia della guida a cielo aperto, con un alito d’aria ad accarezzare i capelli.
Il tutto godendo della poesia sonora del 12 cilindri, che esprime la sua voce con sonorità meccaniche da antologia. Così la Ferrari 12Cilindri Spider raggiunge il suo massimo splendore, sul piano sensoriale e visivo. Radicalmente diversa, rispetto alla coupé, l’area del lunotto, trattata in modo più convenzionale. Qui ci sono le due pinne di raccordo e il vetro verticale, ampiamente dimensionato. Ne deriva un look diverso del posteriore, di taglio classicheggiante, ma anche così le vette di splendore del frontale e del profilo laterale non vengono raggiunte.
Ferrari F80
Sesta supercar della casa di Maranello, la Ferrari F80 prosegue il cammino sul sentiero aperto dalla GTO nel 1984 e proseguito con le F40, F50, Enzo, LaFerrari. Come le altre, è l’espressione più alta delle capacità tecnologiche del “cavallino rampante”, nell’era di riferimento. Il motore è meno frazionato di quello delle progenitrici, essendo un V6, ma è biturbo ed ibrido, per raggiungere vette di potenza mai viste prima nelle produzioni stradali del marchio. Qui siamo a quota 1.200 cavalli. L’unità propulsiva deriva da quella della 499P, vincitrice di 2 edizioni della 24 Ore di Le Mans.
C’è pure una connessione con le monoposto di Formula 1, soprattutto nel sistema di sovralimentazione, grazie al complesso MGU-H, che genera potenza sfruttando l’energia cinetica in eccesso derivante dalla rotazione delle turbine. Così la risposta è immediata, senza lag. Incredibile l’efficienza aerodinamica di questa “rossa”, che genera un carico deportante mai visto prima: 1050 kg a 250 km/h. La scienza dei flussi ha avuto priorità nel progetto ed ha inciso sulle alchimie stilistiche, non da concorso d’eleganza, ma estremamente efficaci, per assecondare al meglio le esigenze dinamiche del modello, che punta ad elevarsi a riferimento assoluto della specie su questo fronte.
Fonte | Sito ufficiale Ferrari