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Alfa Romeo 8C 2300 Torpedo by Figoni del 1933 all’asta a Pebble Beach

Un pezzo di storia del “biscione” si appresta a cambiare garage.

Alfa Romeo 8C 2300
Foto da profilo Facebook Gooding Christie's

Vetture come l’Alfa Romeo 8C 2300 Torpedo incarnano le note della migliore tradizione automobilistica italiana. Quando fece il suo debutto in società si distinse per i suoi contenuti ingegneristici innovativi e per la qualità delle sue doti prestazionali. Oggi è un oggetto di alto collezionismo, molto desiderato dagli appassionati dal conto in banca più generoso. Per loro si apre una interessante opportunità, con l’asta di Pebble Beach di metà agosto.

In quella circostanza, infatti, sarà offerta alla tentazione dei potenziali acquirenti una creatura della specie, del 1933, carrozzata da Figoni. Si tratta di quella con telaio numero 2311207. A curare la vendita ci penseranno gli specialisti di Gooding Christie’s, official auction house del concorso d’eleganza in programma nella perla californiana. Non si hanno, al momento, delle stime, ma è evidente che il prezzo di aggiudicazione si spingerà ben oltre le capacità di spesa della gente comune, spesso non in grado di mettere un solo centesimo da parte a fine mese, per le ristrettezze dei redditi e per il crescente costo della vita.

L’Alfa Romeo 8C 2300 Torpedo di cui ci stiamo occupando fa parte di una ricca e prestigiosa selezione di auto storiche, pronte a passare sotto il martello del banditore il 15 e 16 agosto prossimi. Per gli amanti del “biscione” sarà una delle attrazioni più grandi del catalogo, che conta lotti di altissimo pregio. Essendo la principale auto sportiva italiana prebellica alimentata da un motore ad otto cilindri in linea sovralimentato, questa vettura sarà sicuramente una delle più ambite fra quelle destinate a passare sotto il martello del banditore nell’asta di Pebble Beach.

L’esemplare porta un abito firmato dal famoso carrozziere parigino Joseph Figoni. Si offre allo sguardo con l’ambitissimo cofano in stile Monza, con una capote pieghevole dotata di archi a vista e con parafanghi lunghi e fluenti. Dietro sono montate due ruote di scorta. Guardando le foto si nota la presenza di un bagagliaio separato, soluzione oggi inconcepibile. Secondo quanto riporta la breve scheda descrittiva, l’Alfa Romeo 8C 2300 Torpedo di cui ci stiamo occupando è appartenuta, nel corso della sua vita, a numerosi collezionisti di spicco. Diverse le pubblicazioni che hanno descritto l’esemplare.

Al suo attivo due partecipazioni al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach: la prima nel 2013, la seconda nel 2022. Nel momento in cui scriviamo non si hanno altre note storiche e descrittive del modello. Probabilmente verranno diffuse a ridosso della vendita all’incanto, magari con dei riferimenti anche al valore di stima elaborato dagli specialisti. In attesa di conoscere questi elementi, facciamo un ripasso generale delle caratteristiche delle auto della famiglia cui l’esemplare in vendita appartiene.

Alfa Romeo 8C 2300
Foto da profilo Facebook Gooding Christie’s

L’Alfa Romeo 8C 2300 prese forma dal 1931 al 1938, in varie declinazioni di carrozzeria: spider, berlinetta, monoposto. Le firme? Quelle di Touring, Zagato, Pininfarina, Figoni e Viotti. Prodotta nel sito aziendale del Portello, questa vettura deve la sua nascita al genio creativo dell’ingegnere Vittorio Jano, autore di tanti capolavori a quattro ruote.

La parte iniziale della sigla si riferisce al frazionamento dell’unità propulsiva, mentre il codice numerico finale si aggancia alla cilindrata. Negli anni ’30, questa vettura era la cartina di tornasole dell’eccellenza tecnologica del “biscione”. In quel tempo, la casa automobilistica milanese era al vertice e non temeva la concorrenza. Impietoso il paragone con le epoche recenti. L’auto di cui ci stiamo occupando univa alle qualità ingegneristiche una grande capacità prestazionale, in un quadro di buona affidabilità e di ottime doti dinamiche, aiutate dalla miscela, perfettamente calibrata, di potenza e leggerezza.

Possiamo parlare del pacchetto ideale per un’auto sportiva dall’indole agonistica. I risultati messi a segno nel mondo delle corse diedero conferma della sua eccellenza. Nello step di cui ci stiamo occupando, l’otto cilindri in linea da 2.336 centimetri cubi, reso più tonico dal compressore volumetrico Roots, eroga una potenza di 165 cavalli a 5.500 giri al minuto, contro i 142 cavalli a 5.000 giri al minuto della serie iniziale. Una cifra molto elevata rispetto alla cubatura, per gli standard del tempo.

Il maggiore vigore energetico fu reso possibile dall’aumento del rapporto di compressione. Fra gli elementi migliorati dell’Alfa Romeo 8C 2300 di questa nuova generazione vanno segnalati i freni e le sospensioni, per un’azione ancora più incisiva in tutti i contesti operativi. Gli impegni vincenti in gara confortarono i tecnici, dando risalto alla bontà delle loro scelte. Poi fu il turno della “P3”, ma quella è un’altra storia, di cui ci occuperemo in un futuro articolo.

Alfa Romeo 8C 2300
Foto da profilo Facebook Gooding Christie’s

Fonte | Gooding Christie’s