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Maserati Merak del 1975 in Giallo Fly all’asta in UK

Una Maserati Merak in tinta così vistosa e sportiva non è facile trovarla sul mercato.

Maserati Merak
Foto da profilo X Bonhams Cars

Bonhams Cars metterà prossimamente all’asta una Maserati Merak del 1975 con guida a destra, che ha vissuto nel Regno Unito. La carrozzeria è rifinita in un vistoso Giallo Fly, con interni in pelle verde, per un riuscito accostamento cromatico. Il valore stimato balla in un range da 40 mila a 50 mila sterline, ma nelle vendite all’incanto si può uscire dalle previsioni, in un senso o nell’altro. Molto dipende dalla contesa fra i potenziali acquirenti, qui suscettibile di diventare vivace per la bassa percorrenza dell’esemplare proposto: solo 10 mila miglia, pari a poco più di 16 mila chilometri. Al momento non si hanno molte informazioni sul lotto, attese con l’approssimarsi della vendita. Sarà nostra cura aggiornarvi.

Per chi non lo sapesse, la Merak nacque sulla scia dei buoni risultati commerciali ottenuti dalla Bora del 1971, prima Maserati stradale con motore posteriore centrale. Per lei si pensò ad una configurazione diversa dell’abitacolo e ad una cilindrata di 3 litri. Un modo per collocarla in un segmento di mercato piuttosto battuto in quel periodo storico. L’impostazione del progetto (in codice AM122) aveva più di un punto di contatto con la Bora e qualcosa di più di una semplice somiglianza.

Della sorella maggiore, la nuova vettura sfruttava il pianale fino alle portiere, la stessa carrozzeria e, con lievi modifiche, anche le sospensioni e lo sterzo. Le originalità si riscontravano nella parte posteriore, condizionata dalla straordinaria compattezza del motore, che permise di ricavare due posti di fortuna supplementari in abitacolo.

La Maserati Merak fu costruita dal 1972, anno in cui avvenne anche la sua presentazione al Salone dell’Auto di Parigi. Si tratta di una coupé a 2+2 posti, con motore posteriore centrale, che può essere vista come la sorella minore della Bora. La progettazione meccanica fu gestita dall’ingegnere Alfieri mentre lo stile porta anche in questo caso la firma di Giorgetto Giugiaro, per Italdesign. Per ragioni industriali si scelse di non stravolgere il look dell’altra, che rivive quasi fedelmente nella metà anteriore della Merak, mentre la coda si esprime con un lessico differente.

Qui spunta un lunotto verticale di piccole dimensioni, abbracciato da 2 sottili pinne inclinate, che sigillano il cofano motore completamente piatto. Il risultato è gradevole alla vista, ma serve anche a rendere immediatamente distingibili le sorelle a quattro ruote di cui vi abbiamo parlato. Sul fronte telaistico fu scelta la soluzione della scocca portante in acciaio, con struttura ausiliare di supporto del motore.

Maserati Merak
Foto da profilo X Bonhams Cars

Cuore pulsante della Maserati Merak era un V6 da 3 litri di cilindrata, scelto in sostituzione del V8 da 4.7 litri della sorella maggiore, per ricavare i due strapuntini posteriori, adatti più che altro al trasporto di bambini o di qualche oggetto. La potenza massima di questa unità propulsiva, imparentata con quella della Citroën SM, era di 190 cavalli, su un peso di 1552 chilogrammi, per una velocità massima di 245 km/h. Molto brioso il comportamento stradale, anche se l’energia in corpo non era quella delle belve stradali più performanti del tempo.

Molto gradevole l’allestimento dell’abitacolo, con ampie distese di pelle e scelte “dialettiche” capaci di toccare le giuste corde emotive degli appassionati di auto sportive. La Maserati Merak puntava ad essere una granturismo versatile e relativamente accessibile nello specifico segmento di mercato. Anche i consumi non erano altissimi, considerando la specie. Si intuisce l’attenzione prestata dalla casa del “tridente” agli aspetti pratici, magari meno considerati su modelli più focosi di questo.

Il nome dell’auto non si lega a un vento, come su altri prodotti del marchio modenese, ma celebra una stella della costellazione dell’Orsa Maggiore. Nel 1975, al Salone di Ginevra, fece il suo debutto in società la Merak SS, sempre equipaggiata col motore tipo C114 di tre litri, ma rivisto e migliorato. I tecnici riuscirono anche ad alleggerirla, regalandole un rapporto peso/potenza ancora più favorevole. Il sottile restyling estetico regalava alla carrozzeria un’ampia presa d’aria sul cofano anteriore, per migliorare l’impianto di raffreddamento.

Nel 1977 giunse anche una Merak da 2.0 litri, prevalentemente destinata al mercato nazionale, per non patire l’IVA notevolmente più alta fissata dal legislatore per le auto di cubatura superiore a questa soglia. Alla fine del 1979 vide la luce l’ultima versione della Maserati in esame, denominata Merak 80. Si trattava sostanzialmente una SS con alcune modifiche. La più importante era l’abbandono del sistema frenante tipo Citroen (i rapporti con i francesi si erano ormai interrotti da quasi cinque anni) sostituito da un servofreno di ultima generazione. L’esemplare proposto all’asta da Bonhams Cars appartiene alla prime serie, con cuore tremila da 190 cavalli.

Maserati Merak
Foto da profilo X Bonhams Cars

Foto | Profilo X Bonhams Cars

Fonte | Bonhams Cars

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