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Mercato auto Italia gennaio 2023: decollano le immatricolazioni

Il mercato auto in Italia a gennaio 2023 segnala un netto incremento delle immatricolazioni, anche se le elettriche piangono.

Acquisto auto

Buon inizio per il mercato auto Italia a gennaio 2023. Le immatricolazioni registrate nel primo mese dell’anno sono state 128.301, in crescita del 19 per cento rispetto a dodici mesi fa. Il numero di veicoli immatricolati fu allora di 107.830, in riduzione del 20 per cento in confronto a gennaio 2021. Parlare di crisi finita è a dir poco prematuro, come sottolinea Unrae, comunque dell’idea che sia possibile la conferma del trend positivo.

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La parte più complicata per il mercato auto sarà l’apertura del 2023. Ciò a causa delle conclamate difficoltà avvertite dalle catene di approvvigionamento, le quali impediscono di prendere la situazione sottogamba. In assenza di materie prime e di componenti necessari all’industria dei motori è un compito gravoso portare avanti gli impegni, cercando di soddisfare nei termini concordati la clientela.

In rapporto al 2022 si prospetta uno sviluppo a doppia cifra, visti i numeri molto bassi registrati l’anno passato. C’è ancora tanto da lavorare sulle ibride plug-in e le elettriche. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha stanziato 713 milioni di euro per l’installazione di nuove prese di ricarica nell’arco del prossimo triennio. Nelle aree urbane ne arriveranno 13.755 colonnine da 90 kW, mentre sulle superstrade saranno installati altri 7.500 punti da 175 kW.

Ad avviso del massimo rappresentante di Unrae, Michele Crisci, lo Stato italiano si è mosso nella maniera corretta per rispondere alle attuali sfide della mobilità green. Stando al presidente dell’associazione, che raggruppa i Costruttori automobilistici esteri, le modalità di corresponsione degli incentivi sono da ritoccare. Bisognerebbe eliminare i limiti fissati relativi ai beneficiari, nonché erogati in toto, anziché dimezzati, togliere la soglia massima di prezzo delle EV o, al più, fissarla per tutti a 50 mila euro. La deadline per il completamento delle prenotazioni ecobonus sarebbe poi opportuno raddoppiarla, da 180 a 360 giorni.

Infine, Crisci ha esortato a velocizzare l’iter burocratico per l’acquisto e l’installazione di privati e condomini delle colonnine di ricarica. Avendo un’intera legislatura, si augura che il Governo Meloni corregga pure l’ambito fiscale inerente all’automotive. Nella fattispecie, confida in manovre circa la detraibilità dell’IVA e la deducibilità dei costi, in merito alle emissioni di CO2 delle flotte aziendali.

mercato auto 1

Scendendo nel dettaglio dei dati di mercato in Italia a gennaio 2023, i privati hanno rappresentato il 61,5 per cento del totale, in contrazione di 5,2 punti. Il noleggio a lungo termine ha costituito, invece, il 22 per cento, in aumento del 5,9 per cento, con 28.600 registrazioni. Le autoimmatricolazioni hanno avuto un’incidenza del 9 per cento, le società del 6 per cento e il noleggio a breve termine dell’1,5 per cento.

Sotto il profilo delle alimentazioni, i mezzi a benzina hanno avuto una quota del 26,4 per cento, in calo di 0,8 punti. I diesel si sono attestati sul 19,1 per cento, seguiti dagli esemplari a Gpl, con il 10,3 per cento. Quasi totalmente ignorato il metano, fermo allo 0,2 per cento. Tra le mild (27 per cento) e le full (9,7 per cento) le ibride hanno avuto un peso del 36,7 per cento. Crollano i cosiddetti ECV con un meno 7,3 per cento: le plug-in hanno chiuso al 4,7 per cento del totale, le elettriche al 2,6 per cento.

In relazione ai segmenti, le utilitarie e superutilitarie hanno rappresentato il 34,2 per cento delle immatricolazioni, pari a una crescita de 5,9 per cento. Le medie hanno avuto un market share del 9,5 per cento, pari a uno sviluppo del 17,9 per cento. Il 53,7 per cento è appartenuto alla famiglia dei suv, pari a un più 26,1 per cento. A tal proposito, gli sport utility di piccola taglia hanno avuto un rilievo del 27 per cento (più 15,6 per cento in confronto al primo mese dei 2022), i compatti il 19,7 per cento (più 39,5 per cento), i medi il 5,8 per cento (più 42,2 per cento), i grandi l’1,2 per cento (più 15,2 per cento). Gli MPV hanno costituito, infine, l’1,5 per cento del mercato (più 30 per cento).

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