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Stellantis Vigo: più margine per i fondi del Governo

Lo stabilimento Stellantis di Vigo avrebbe dei maggiori margini per ottenere il finanziamento del Governo spagnolo.

Stellantis Vigo

I severi parametri stabiliti col Perte VEC per la costruzione di veicoli elettrici e connessi hanno messo in difficoltà lo stabilimento Stellantis di Vigo. Lo lascia senza opzioni per garantirsi un futuro oltre il 2030.

Entro la fine del decennio il 100 per cento delle auto vendute da Stellantis nel Vecchio Continente sarà a trazione elettrica e il 50 per cento negli Stati Uniti.

Stellantis Vigo: si riapre la possibilità di ricevere i fondi di Perte VEC

Stellantis logo

Le autorità spagnole hanno avviato il piano Perte VEC, atto a rendere la penisola iberica un centro nevralgico transizione ecologica. L’obiettivo alla radice è di favorire la costituzione di un domani a zero emissioni e sostenibile. Per trasformare i buoni propositi in realtà il Governo ha stanziato una generosa cifra ai gruppi operanti nell’industria dei motori. Tuttavia, fissa dei parametri preliminari molto stringenti, in particolar modo relativamente alle tempistiche. E da qui sorgono i problemi riscontrati dalla struttura Stellantis a Vigo.

Il pianale STLA Small, architettura destinata a essere impiegata per i mezzi a batteria di piccola taglia del conglomerato, non potrà essere allestita nel centro fino al 2026. In parallelo l’impianto dovrà chiudere il progetto V20, inerente alla realizzazione del suv Peugeot 2008. Il punto è che il Perte non ha intenzione di corrispondere la somma stanziata alle aziende purché gli investimenti siano completati entro il mese di settembre del 2025.

Stellantis Vigo

L’inammissibilità del complesso galiziano ha inciso in maniera determinante sulla mancata distribuzione dei fondi: 2.182 milioni di euro su un totale di 2.975 non hanno trovato beneficiario. Oltre a Stellantis, altri colossi dell’automotive, tra cui Ford e Renault, non hanno avuto accesso alla somma.

Pertanto, i piani alti avrebbero intenzione di correggere i piani, apportando i necessari correttivi. Le scadenze troppo ristrette sancite dai poteri centrali si sono resi impossibili da rispettare per i top player e, di conseguenza, occorrerà effettuare un passo indietro.

Il portale Faro de Vigo si sofferma sulla questione, fornendo degli aggiornamenti sulle manovre tenute in serbo dal Governo. Non solo sarebbe sul punto di concedere la proroga al 2026, bensì sarebbe disposta a spostare le scadenze fino al 2028, così da andare incontro alle esigenze delle compagnie.  

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