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Citroen e-C3 non sarà venduta in Brasile

In un comunicato, Stellantis ha chiarito che la versione completamente elettrica della Citroën C3 è esclusiva per l’India

Citroen e-C3

Quando Citroën stava per presentare la nuova Citroen e-C3 in India, si parlava molto della possibilità che il modello venisse venduto in Brasile come concorrente di JAC E-JS1, CAOA Chery iCar e Renault Kwid E-Tech. Ma Stellantis ha gettato un bel secchio d’acqua fredda sulle speranze dei clienti brasiliani di Citroen, mettendo in chiaro che la C3 elettrica non è per il Brasile.

Citroen e-C3 non arriverà in Brasile

In un comunicato stampa infatti specifica che l’auto è un’esclusiva dell’India. Già il titolo del comunicato rivela che la C3 elettrica non ha alcuna possibilità qui: “La nuova Citroen eC3 elettrica viene svelata in India in esclusiva per la regione”. Il messaggio è ulteriormente rafforzato alla fine del comunicato, dove si afferma che “la nuova Citroen e-C3 è un’esclusiva della regione e sarà inizialmente commercializzata in India dal primo trimestre del 2023″.

Costruita sulla base CMP della Peugeot 208, la nuova Citroen e-C3 elettrica presenta un motore da 57 CV e 14,5 kgfm di coppia, una potenza inferiore alla versione 1.0, che eroga 18 CV in più, ma ha 4,5 kgfm di coppia massima. Secondo il brand la velocità massima non supera i 107 km/h, ma l’autonomia è di ben 320 km di autonomia.

Secondo Citroën, un caricabatterie residenziale di tipo Wallbox è in grado di recuperare la batteria della C3 elettrica dal 10% all’80% in poco meno di un’ora. Pur essendo elettrico, per via della modularità del pianale CMP, il modello non ha sacrificato il bagagliaio, che mantiene gli stessi 315 litri della berlina brasiliana.

Citroen e-C3

Un discorso diverso deve essere fatto per l’Europa. Dalle nostre parti la Citroen e-C3 potrebbe anche arrivare anche se quasi sicuramente avrà un nome diverso e probabilmente sotto un altro marchio di Stellantis. Inoltre l’auto per forza di cose dovrebbe subire qualche modifica per poter essere venduta in Europa in maniera da rendere l’auto idonea alle norme europee che sono sicuramente molto più restrittive rispetto a quelle indiane in termini di equipaggiamenti e sicurezza.

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