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Morta Gina Lollobrigida: guidava la Ferrari 430 Scuderia | Video

Gina Lollobrigida è stata una delle più grandi dive del cinema ed amava la “Dolce Vita”. Guardala al volante di una Ferrari 430 Scuderia.

Gina Lollobrigida

Il cinema perde una delle sue migliori interpreti. Oggi, all’età di 95 anni, si è spenta la mitica Gina Lollobrigida, nata a Subiaco il 4 luglio 1927. Pochi sanno che amava la Ferrari 430 Scuderia, auto che riaccese la sua passione per i mezzi a quattro ruote. Nel corso della sua carriera, questa straordinaria interprete della settima arte lavorò con grandi registi italiani e internazionali. La Hollywood Walk of Fame porta una sua stella. Tanti i riconoscimenti guadagnati nel tempo dall’iconica star di casa nostra, la cui fama ha varcato l’Oceano.

Gina Lollobrigida recitò insieme a divi del calibro di Tony Curtis, Anthony Quinn, Sean Connery, Burt Lancaster e molti altri. Abitava sull’Appia Antica, a Roma, in una villa degna del suo rango. Sempre senza peli sulla lingua, questa attrice è nota anche come “La Bersagliera“, per il ruolo che la consegnò al cuore degli italiani. La camera ardente sarà allestita in Campidoglio. I funerali si svolgeranno nella giornata di giovedì 19 gennaio, alla Chiesa degli artisti della capitale. Oltre che brava nella recitazione, Gina Lollobrigida era straordinariamente bella: nel 1947 giunse seconda al concorso di Miss Italia.

Alla prima del musical “Mamma mia” al Teatro Brancaccio di Roma, nel 2011, si presentò al volante della già citata Ferrari 430 Scuderia, lasciando la folla a bocca aperta. Questa vettura fece scoccare ancora una volta il suo amore per i mezzi a quattro ruote. L’esemplare scelto per le sue imprese di guida era rosso con inserti in grigio scuro. Gina Lollobrigida sapeva guidare in modo fluido e senza patemi d’animo l’auto di Maranello, persino ad andatura allegra. Pare che con la sportiva del “cavallino rampante” sia entrata in azione anche in circuito. Alla sua età, muoversi tra i cordoli di una pista o sui viali del parco domestico o sulle strade di Roma con una supercar del genere può essere considerata un’altra prova della sua natura di donna straordinaria, divina ma anche fragile, come noi comuni mortali. Pace all’anima sua.

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