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Alfa Romeo 33: nel 2023 il 40° compleanno

Il successo commerciale ottenuto negli anni testimonia il gradimento guadagnato dall’Alfa Romeo 33 dell’era moderna. Eccola nel dettaglio.

alfa romeo 33
Foto Alfa Romeo

L’Alfa Romeo 33 è stata prodotta a partire dal 1983. Questo è quindi l’anno del suo 40° anniversario. La berlina compatta del “biscione”, poi declinata anche in versione station wagon da Pininfarina, deve il suo stile all’estro creativo di Ermanno Cressoni. Molto geometrico il taglio della sua carrozzeria, che si offre allo sguardo con tratti netti e decisi. Impossibile confonderla con altre vetture.

Figlia dell’Alfasud, cui resta connessa, la 33 rende omaggio nel nome a dei modelli stradali e da corsa di grandissimo prestigio. Una forzatura, vista l’indole del tutto differente. Anche il lignaggio non può essere paragonato: le distanze sono siderali. Disponibile solo con le 5 porte, quest’automobile della casa milanese fu assemblata negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco. Sbocciò in 2 serie, con un restyling intermedio. Alla gente piacque e i volumi commerciali stanno a dimostrarlo. Nell’arco del suo ciclo produttivo, andato avanti fino al 1995, l’Alfa Romeo 33 prese forma in quasi un milione di esemplari. Una cifra che si avvicinava a quella dell’Alfasud.

La prima serie fu presentata nell’estate del 1983. Inizialmente ai clienti vennero offerte due opzioni sul fronte propulsivo: da un lato il motore da 1.3 litri con 79 cavalli di potenza, dall’altro il motore da 1.5 litri e 85 cavalli. Con la cilindrata più alta guadagnava il suffisso Quadrifoglio Oro nella sigla. Diverse specifiche, interne ed esterne, rendevano riconoscibili i due allestimenti. Nel 1984 giunsero sul mercato le versioni 1.3 S, 1.5 4×4, 1.5 Quadrifoglio Verde e Giardinetta, che arricchirono la gamma. Nuove possibilità si aprirono alla scelta della clientela.

La 1.3 S, con quattro carburatori accoppiati, metteva sul piatto 86 cavalli di potenza massima, la 1.5 4×4 si fermava a 84, mentre la Quadrifoglio Verde, di matrice sportiva, spingeva il serbatoio energetico a ben 105 cavalli. Sulla versione più spinta, il boxer suonava pure meglio. I consumi non erano parchi, specie alle andature più allegre. Lasciavano un po’ di amaro in bocca le finiture, lontane da quelle della migliore concorrenza. Nel 1986 giunse un restyling dell’Alfa Romeo 33 prima serie. Pochissime e quasi impercepibili le modifiche estetiche. Ben diverso l’approccio all’abitacolo, completamente rivisto e quindi diverso, a vista d’occhio, rispetto a prima. In gamma c’erano le versioni 1.3, 1.3 S e 1.5 4×4, cui si affiancavano la 1.5 TI e le nuove 1.7 Quadrifoglio Verde e 1.8 Turbodiesel. Altre modifiche interessarono il modello nell’arco del suo ciclo produttivo.

Risale al 1989 la presentazione della seconda e ultima serie dell’Alfa Romeo 33. Questa volta l’evoluzione stilistica fu corposa. Il design guadagnò una nuova immagine, cercando di apparentarsi visivamente alla bellissima 164, che dettò il nuovo corso espressivo del marchio milanese. Notevoli le differenze, rispetto a prima, nel frontale e nello specchio di coda, con i gruppi ottici sottili e a sviluppo verticale. Anche la Giardinetta, ora chiamata Sportwagon, si giovò della nuova impostazione visiva. Sul fronte propulsivo, ad aprire il listino ci pensava la versione 1.3 da 86 cavalli. Poi la gamma si apriva alle 1.5 da 105 cavalli e 1.5 i.e da 98 cavalli. In cima alla famiglia si andava a collocare l’unità da 1.7 litri a 8 valvole, con 107 cavalli, o a 16 valvole, con 132 cavalli. Una bella potenza, non c’è che dire.

Il turbodiesel da 1.8 litri sviluppava ora 94 cavalli. Questa motorizzazione, però, venne messa in pensione nel 1992. L’anno dopo giunsero le marmitte catalitiche, abbinate alla nuova iniezione elettronica sulla versioni prima a carburatori. Le cifre energetiche si mantennero più o meno sugli stessi livelli. Disponibili anche delle varianti a trazione integrale, che si affiancavano a quelle a trazione anteriore. Alcune modifiche all’assetto migliorarono la qualità del comportamento stradale dell’Alfa Romeo 33, per una più alta soddisfazione di chi stava al volante. Nell’autunno del 1995 l’uscita di scena di scena del modello, dopo una lunga e onorata carriera commerciale.

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