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Anche una Ferrari speciale nel garage di Leo Messi

I calciatori amano le belle auto, ma Leo Messi sembra avere dei gusti più raffinati rispetto ad alcuni suoi colleghi.

Ferrari
Foto di Jiří Rotrekl da Pixabay

Nella collezione d’auto di Leo Messi potrebbe esserci anche una Ferrari d’epoca dal valore stratosferico. Il celebre calciatore, che difende i colori del Paris Saint-Germain, negli scorsi giorni si è laureato campione del mondo con la nazionale argentina, di cui è capitano. Formidabile la sua carriera sportiva, che gli ha regalato tante soddisfazioni. Stiamo parlando di uno dei giocatori più forti di tutti i tempi. I suoi guadagni sono stati all’altezza e gli hanno consentito di coronare molti sogni automobilistici. Nel suo garage da sogno ci sono tante vetture esclusive, alcune delle quali italiane, come la Maserati GranTurismo MC Stradale e la Pagani Zonda Roadster, ma qui ci focalizziamo sulle Ferrari.

Messi possiede una F430 Spider e (pare) una incredibile 335 S del 1957, guidata in gara l’anno dopo anche da Stirling Moss. Per un lungo periodo l’auto è stata custodita nella stratosferica collezione di Pierre Bardinon. L’acquisto di Leo, a dire il vero, non è stato mai confermato, ma la stampa spagnola, nel 2016, quando il noto calciatore militava nelle file del Barcellona, diede la notizia che era stato lui ad aggiudicarsi la vettura in un’asta di Artcurial a Retromobile, per oltre 32 milioni di euro. Lì avrebbe piegato la concorrenza di Cristiano Ronaldo. Non abbiamo elementi per confermare o smentire la cosa, ma sappiamo che Messi ama le auto del “cavallino rampante”. Scopriamo più da vicino le sue “rosse”.

Ferrari F430 Spider

Modello simile a quello di Messi

Questa vettura scoperta è ancora oggi attuale, pur essendo nata nel 2005. Si tratta di una delle supercar più belle dell’era moderna. Scolpita in galleria del vento, ha delle linee mozzafiato, che ne hanno preservato lo splendore dall’erosione del tempo. Pininfarina, ancora una volta, ha saputo interpretare al meglio il compito che gli è stato assegnato. Rispetto alla 360 Spider, di cui ha preso il posto, è più potente e meno fluida nei lineamenti, ma ha un carisma maggiore.

Il frontale è caratterizzato da vistose prese d’aria che si ispirano a quelle dei bolidi da corsa del 1961, portati al trionfo da Phil Hill nel campionato del mondo di F1 del 1961. Nello specchio di coda si notano delle scelte stilistiche connesse a quelle della Enzo. Dopo di lei sono giunte le 458, 488, F8 e 296, ma la Ferrari F430 Spider è rimasta nel cuore della gente. Molti ne parlano con nostalgia. Magnifico il suo design. Sublime il V8 da 4.3 litri che ne anima le danze. Questo motore sviluppa una potenza massima di 490 cavalli a 8500 giri, con una coppia di 465 Nm a 5250 giri, su un peso a secco di appena 1420 chilogrammi. Anche se la cifra letta alla bilancia è superiore a quella dell’omonima coupé, il quadro prestazionale non ne risente più di tanto.

La velocità massima perde 5 unità numeriche, scendendo a 310 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h lascia un decimo per strada, crescendo a 4.1 secondi (ma in alcune prove fatte dalle riviste specializzate l’auto si è espressa ancora meglio). Sono cifre di grandissimo spessore, che nei suoi anni rappresentavano il riferimento per il settore. Oggi molte auto sono più rapide, ma il quadro emotivo, spesso, non è paragonabile al suo. Ciò che impressiona della F430 Spider è l’handling, davvero notevole anche con il metro odierno. A rallentare la foga del modello provvede un impianto frenante con dischi carboceramici, per il massimo rendimento in condizioni di uso estremo. Penso che Leo Messi, con questa vettura, abbia vissuto delle sensazioni davvero speciali.

Ferrari 335 S

Questo modello, grande protagonista del film su Enzo Ferrari di prossima uscita, firmato dal regista statunitense Michael Mann, fece il suo debutto nel 1957. Rara e ricercatissima, prese forma in soli quattro esemplari, tra l’anno di esordio e il successivo. Uno di questi potrebbe trovarsi nel garage di Leo Messi. Il condizionale è d’obbligo, perché la notizia non ha conferme ufficiali, ma circola su importanti organi di informazione. La Ferrari 335 S è una barchetta a 12 cilindri, il cui motore da 4 litri sviluppa una potenza massima di 390 cavalli a 7400 giri al minuto, su un peso di appena 880 chilogrammi. Facile immaginare il suo tenore prestazionale, solo in parte illustrato dalla velocità di 300 km/h che è in grado di raggiungere.

Come le altre “rosse” di quegli anni, anche questa ha un telaio a traliccio di tubi in acciaio, che ospita la leggera e sinuosa carrozzeria, le cui forme lasciano a bocca aperta. Fra le note felici della sua carriera sportiva, merita di essere evidenziato il successo raccolto da Peter Collins e Phil Hill al Gran Premio del Venezuela del 1957, davanti a Mike Biancospino e Luigi Musso, su una vettura gemella. Alla 1000 Chilometri del Nurburgring e al Gran Premio di Svezia giunsero due secondi posti. Nella 24 Ore di Le Mans dello stesso anno, la Ferrari 335 S mise a segno il giro più veloce, alla media di 192 km/h, ma non centrò il gradino più alto del podio. L’apporto della vettura fu importante nell’ottica del successo della casa di Maranello nel Mondiale Costruttori.

Purtroppo questa splendida barchetta fu l’incolpevole protagonista di un dramma, che molti legano al suo nome. Nella gara d’esordio, infatti, successe ciò che nessuno avrebbe mai voluto. Era la Mille Miglia, la mitica “Freccia Rossa”. Qui lo scoppio della gomma dell’esemplare condotto dal nobiluomo Alfonso De Portago, chiamato all’ultimo momento a sostituire il febbricitante Luigi Musso, piombò sul pubblico. Terribile il bilancio, con numerose vittime, fra cui cinque bambini. Quel dramma segnò la fine della gara bresciana. Anche se la barchetta di Maranello non aveva nessuna colpa, viene spesso ricordata per quella disgrazia. La Ferrari 335 S è stata un’auto speciale ma sfortunata. Uno dei quattro esemplari della serie pare che appartenga oggi a Leo Messi. Beato lui, che può crogiolarsi con questo gioiello.

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