Maserati fu fondata il 1° dicembre 1914. Da quel momento ha dato vita a una ricca scia di sogni a quattro ruote, capaci di incantare principi e sultani, ma anche fiumi di gente comune. Le auto sportive e di lusso del “tridente” hanno avuto un fascino sempre speciale. Questo, in buona parte, si connette alle luminose parentesi agonistiche della casa modenese, capace di imporsi sui campi di gara di tutto il mondo.
Il merito del suo appeal è, però, ascrivibile in modo significativo alla qualità delle sue ammiraglie, delle sue granturismo e delle sue supercar. Nel corso degli anni, dagli stabilimenti emiliani, sono uscite tante vetture ricche di fascino, entrate nel cuore della clientela e degli appassionati. Non sono mancati i periodi bui, ma questi sembrano alle spalle. Oggi Maserati può lanciarsi con ottimismo verso il futuro, sapendo di avere alle spalle il gruppo Stellantis, di cui fa parte dal 16 gennaio 2021.
Le vetture dell’attuale gamma e quelle che si appresentano ad entrare in listino hanno delle ottime doti e incoraggiano a guardare avanti con fiducia. I prossimi anni dovrebbero essere brillanti per la casa modenese. Oggi abbiamo deciso di celebrare la magia del “tridente“, mettendo insieme le 3 auto più prestazionali del marchio sbocciate nell’era moderna. Sono modelli da sogno, che inebriano sin dal primo sguardo e che si lanciano verso cifre dinamiche d’eccellenza. Volete scoprire quali sono? Allacciate le cinture di sicurezza e seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.
Nuova Maserati GranTurismo
Svelata da poco, la nuova Maserati GranTurismo giunge sul mercato dopo una lunga attesa, che ha creato curiosità e interesse. A lei toccherà il compito di sostituire il modello precedente, dotato della stessa sigla ed entrato nella storia come uno dei più belli ed affascinanti di sempre. La connessione visiva fra le due vetture è evidente: rompere il cordone ombelicale con un’opera d’arte di sublime splendore, del resto, sarebbe stato troppo rischioso. Per questo a Modena si mossi col bisturi.
Questo non significa che la nuova nata non abbia una specifica identità: tutt’altro. Solo che la sua proiezione verso il futuro trae impulso dal legame con la tradizione più brillante del marchio, senza pericolosi strappi visivi. Con la Maserati GranTurismo di nuova generazione, la casa del “tridente” vuole scrivere un altro capitolo nobile di una storia nata 75 anni fa con la Maserati A6 1500. Le premesse sono al top, perché il design si coniuga all’eccellenza delle performance, a un quadro emotivo coinvolgente e a un comfort di ottimo livello.
Ad ottani o ad elettroni
Questa coupé viene proposta sia in versione endotermica che in versione elettrica: mai un modello 100% a batteria aveva avuto il marchio emiliano prima di lei. Il motore a scoppio V6 Nettuno viene proposto in due declinazioni: il 3.0 litri V6 biturbo sviluppa sulla Modena una potenza massima di 490 cavalli, mentre sulla più performante Trofeo si spinge fino a 550 cavalli. Le prestazioni sono al top. Ancora più incisiva la dotazione della Maserati GranTurismo Folgore, con sistema di propulsione 100% elettrico, che mette al servizio del comando del gas la bellezza di 760 cavalli.
Ampio l’uso di materiali leggeri come l’alluminio e il magnesio, unitamente ad acciai altamente performanti. Questo si traduce in risultati importanti in termini di leggerezza e robustezza. Molto curato l’abitacolo, orientato alla modernità. Qui si registra la presenza di sistemi innovativi, come l’impianto Multimediale MIA (Maserati Intelligent Assistant), il sistema di Infotainment di ultima generazione e il comfort display, che raccoglie le principali funzioni in un’interfaccia integrata touch. Ancora una volta la casa del “tridente” ha fatto centro.
Questa coupé ha le carte in regola per entrare nel cuore della gente. Il rischio di fare un passo falso era concreto sul piano stilistico, ma dal management sono giunte delle indicazioni che hanno scongiurato qualsiasi errore. La “vecchia” auto, infatti, è presente nel corpo della nuova, ma in una tela sufficientemente diversa, che distingue le due opere della casa modenese.
Maserati MC12
Questa è un’auto che mette in felice agitazione i sensi, perché incarna al meglio la dimensione onirica della vita. Anche se pochi fortunati sono riusciti a metterne una in garage, appartiene a ciascuno di noi, perché l’arte è un abbraccio invisibile che tocca l’apparato emotivo di tutti. Qui siamo davvero nell’Olimpo delle supercar. Base di lavoro è stata la Ferrari Enzo, ma ci sono molte differenze, che emergono in modo chiaro nel trattamento stilistico, sostanzialmente diverso.
La Maserati MC12 si concede allo sguardo con lineamenti da prototipo scappato dalla pista della Sarthe, in una delle edizioni recenti della 24 Ore di Le Mans. Anche la sostanza è all’altezza. Non è un caso che questa vettura abbia imposto il suo ritmo nell’universo dorato del motorsport. Fra le sportive del “tridente” dell’era moderna è senz’altro quella più esotica ed esclusiva. Può sembrare strano, ma con questa supercar si può raggiungere un bar in centro città, per consumare un caffé con gli amici, anche se questa non è certo la sua missione principale.
Nelle poche occasioni in cui un esemplare viene portato in strada, fa un certo effetto vedere le sue alchimie da bolide da gara in mezzo alle banali volumetrie delle auto che normalmente affollano i nostri assi viari. Sembra di assistere al passaggio di una navicella spaziale.
Look esotico
La parte più riuscita del design, a mio avviso, è il frontale, basso e largo, che esprime eleganza e vigore sportivo. Anche la vista di 3/4 anteriore è mozzafiato. Splendido il profilo laterale, nonostante l’impressione dell’aggiunta posticcia del vistoso alettone posteriore. Questo domina lo specchio di coda che, probabilmente, è la prospettiva di osservazione meno gratificante per gli occhi. La presenza di un tettuccio rigido asportabile consente di vivere la Maserati MC12 anche a cielo aperto, nella configurazione roadster (o targa che dir si voglia).
Il compito della spinta è affidato a un motore V12 da 6 litri, con angolo di 65° fra le bancate, che giunge da Maranello. Come accennato, è quello della Enzo, ma qui è stato “ammorbidito” a 630 cavalli a 7500 giri al minuto, su un peso di 1335 chilogrammi, reso possibile dal grande uso di materiali compositi, che plasmano anche il robusto telaio. Se ne giova il quadro prestazionale, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 3.8 secondi e con una velocità massima di oltre 330 km/h. A smorzare la foga dinamica della Maserati MC12 ci pensa un impianto frenante Brembo con quattro dischi autoventilanti e forati. Molto efficaci le dinamiche del modello, sia in strada che in pista.
Maserati MC20
Qui parliamo di una vettura molto più recente della MC12. Anche il suo fascino è stellare. Meraviglioso lo stile della carrozzeria. Da tempo non si vedeva una sportiva del genere col marchio del “tridente”. La Maserati MC20 è una supercar esotica e sensuale. Il merito della sua presa scenica è ascrivibile agli uomini del centro stile interno, guidato da Klaus Busse, che hanno lavorato in perfetta sinergia con gli ingegneri, per disegnare delle forme incantevoli.
Il look pulito e sportivo rapisce emotivamente e regala anche una grande efficienza aerodinamica. L’approccio al trattamento dei flussi è stato scientifico, ma nella definizione stilistica l’uomo ha avuto un ruolo di primo piano. Non mancano dei tocchi esotici, come le porte con apertura ad ali di gabbiano, di grande effetto visivo. Il “Best of the Best” guadagnato ai Red Dot Awards – Product Design 2021 conferma la bontà estetica della vettura.
La Maserati MC20 gode della spinta di un motore V6 Nettuno da 3.0 litri di cilindrata, sovralimentato da una coppia di turbocompressori. Questo cuore, disposto in posizione posteriore centrale, sviluppa una potenza massima di 630 cavalli e una coppia massima di 730 Nm, su un peso di 1470 chilogrammi. Al contenimento delle masse ha concorso l’ampio uso di materiali compositi su telaio e carrozzeria.
Performance di alta gamma
La miscela fra potenza e leggerezza aiuta il quadro prestazionale, votato all’eccellenza. I numeri sono al top, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 2.9 secondi, da 0 a 200 km/h in 8.8 secondi. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 325 km/h. Queste cifre sono accompagnate da un piacere di guida sublime, non disconnesso da tempi eccellenti sul giro in pista, che confermano la bontà del suo handling.
Come già accennato, la scocca è in fibra di carbonio. Qui si vede l’apporto di Dallara, che ha concorso alla sua progettazione. Non poteva esserci un partner migliore. I risultati, in termini di resistenza flessionale e torsionale stanno a dimostrarlo, anche perché si legano a numeri straordinari sul fronte della leggerezza.
La Maserati MC20 è una vettura di immenso fascino. Il suo taglio espressivo la pone in posizione privilegiata agli occhi degli appassionati. Immaginarla come una delle auto da poster dell’era contemporanea non è un’idea balzana. Tanto di cappello agli uomini del “tridente” per la capacità di tirare fuori dal cappello gioielli del genere.