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Auto, gli italiani si allontanano: la usano sempre in meno

Gli italiani si stanno allontanando sempre più dall’auto, preferendo soluzioni di mobilità alternative, tra cui il trasporto pubblico.

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Le molteplici crisi che hanno colpito il settore delle quattro ruote non hanno avuto ripercussioni esclusivamente sui Costruttori, che tuttora sono perseguitati dalle criticità nell’assemblaggio e dai costi di produzione sempre più elevati, ma anche gli stessi conducenti. Tra questi ultima si registra un clima di generale sfiducia verso l’acquisto di un nuovo veicolo o nell’utilizzo di quello già in possesso. Un problema che tocca parecchio da vicino pure il Belpaese. Difatti, a causa del carovita lungo la nostra penisola, le somme di denaro che  cittadini sono disposti a sostenere per comprare una nuova auto si riducono di volta in volta.

Auto, gli italiani via via si allontanano: pesano i costi troppi elevati

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Ad attestarlo un report pubblicato da Deloitte, secondo cui otto italiani su dieci sono preoccupati dalla situazione economica attuale nella Nazione. E, di conseguenza, posticiperanno l’acquisto dell’auto a epoche più floride. Inoltre, l’8 per cento del campione interpellato ha dichiarato di voler utilizzare meno quella vecchia, mentre il 13 per cento ha assicurato che ricorrerà in misura via via maggiore ai mezzi di trasporto pubblico.

Ora, alla luce delle ultime rilevazioni, il concetto di possesso delle vetture diminuirà considerevolmente? Sbilanciarsi in pronostici appare complicato. Di sicuro, oggi l’acquisto di un’auto nuova comporta spese elevate e in pochi accettano di sobbarcarsele. Oltretutto li dissuade il caro carburanti: solo nel periodo da gennaio ad agosto del 2022 si sono già spesi oltre 11 miliardi in più rispetto al medesimo periodo del 2021 per quanto riguarda benzina e diesel.

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Tra le pagine de Il Fatto Quotidiano si evidenzia come una parte consistente dei marchi della filiera oggigiorno dovrebbe riflettere sulle modalità di sostenimento degli investimenti. In tali condizioni, dove pure la transizione elettrica tende a risultare difficile – si legge nell’articolo -, c’è chi nell’industria si ostina a palesare paurosi scollamenti dalla realtà. Si tirano di nuovi programmi di investimento non certo indispensabili, tra cui la guida autonoma, o persino fantasiosi per l’epoca attuale, tipo l’auto volante. Dunque, ad avviso del noto quotidiano sarebbe giunto il momento che le società, alla pari delle istituzioni, facessero un sagno bagno di realtà e mirassero agli obiettivi realmente conseguibili.

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