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Le Ferrari col motore dietro più belle dell’era Montezemolo

Quando, sul ponte di comando della casa di Maranello, c’era il manager bolognese, sono uscite delle auto eccezionali.

Ferrari LaFerrari

La vita di Luca Cordero di Montezemolo è strettamente intrecciata con quella della Ferrari. Il suo arrivo a Maranello risale al 1973, quando assunse l’incarico di assistente di Enzo Ferrari e responsabile della Squadra Corse. Con lui sul ponte di comando, la scuderia del “cavallino rampante” mise a segno importanti successi nel Campionato del Mondo di Formula 1 di quegli anni.

Nel 1977 le strade si separarono, ma non fu un divorzio. Il manager bolognese, infatti, fece il suo ritorno nella galassia delle “rosse” nel 1991, per svolgere il ruolo di presidente fino al 2014. Durante il suo mandato hanno preso forma diverse Ferrari spettacolari, di cui ancora oggi va fiero. Ne abbiamo raccolte alcune fra le più belle ed entusiasmanti del periodo, con riferimento a quelle dotate di motore posteriore centrale. Seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.

Ferrari 512 TR

Nata come evoluzione della Testarossa, ne modernizza il look e i contenuti. Difficile intervenire senza errori sulle straordinarie linee del modello di partenza, ma Pietro Camardella seppe affrontare al meglio il compito a lui assegnato da Pininfarina. La Ferrari 512 TR non sporca nemmeno in minima parte la purezza e l’originalità della Testarossa, ma aggiunge tocchi da grande maestro, che danno una presenza scenica ancora più corposa alla sua carismatica e irripetibile silhouette.

Cambiano i paraurti, i cerchi, il cofano motore e pochi altri dettagli, ma bastano a conferire un’identità molto specifica e distintiva. Più corposo il cuore V12 da 5 litri, con angolo di 180 gradi fra le bancate, che recupera un bel po’ di grinta, passando da 390 a 428 cavalli. L’accelerazione se ne giova, come la velocità massima, cresciuta a 314 km/h. Più raffinato e affidabile il comportamento stradale, che rende la guida della 512 TR meno problematica di quella della Testarossa.

F355 Berlinetta

Elegante e sportiva, miscela i due aspetti del look in modo strepitoso. Pochi modelli riescono ad essere efficaci come lei in questo ambito. La Ferrari F355 Berlinetta è nata per sostituire la 348. Rispetto a quest’ultima si offre allo sguardo con uno stile più tradizionale e pulito. Pininfarina, nel disegnarne i tratti, ha dato vita a un capolavoro. La sua carrozzeria non accusa il peso degli anni: solo il quadro dimensionale compatto fa capire che non appartiene all’epoca attuale.

Si starebbe ore ad ammirare il design di questo modello o ad ascoltare il sound del suo motore V8 aspirato da 3.5 litri, dotato di 5 valvole per cilindro. Ben 380 i cavalli a disposizione. Nel suo periodo storico le rivali potevano guardare solo a distanza. La grinta del suo carattere e la precisione del suo handling hanno fatto scuola. Oggi i 4.7 secondi richiesti per passare da 0 a 100 km/h, forse, non fanno impressione, come i 295 km/h di velocità massima, ma provate a fare a un giro e poi mi raccontate.

Ferrari F50

Qui si è al cospetto della vettura stradale più vicina a una monoposto di Formula 1 che abbia mai preso forma. Oltretutto con tecnologia di un’unica fonte: niente a che vedere con modelli che nascono da assemblaggi di anime diverse. La Ferrari F50 ha un look strepitoso e, in versione aperta, è qualcosa di spaziale. Se non ci fosse stata la F40 prima di lei, sarebbe diventata forse la “rossa” più amata dell’era moderna, ma il carisma della sorella ha pesato sulla sua immagine, anche se oggi si sta rifacendo alla grande.

Il suo cuore da Gran Premio è della più nobile specie. Si tratta di un V12 aspirato, portato a 4.7 litri di cilindrata, che mette sul piatto 520 cavalli di potenza massima. Sono dei purosangue di razza, che fanno sentire la loro voce con note sublimi, da custodire assolutamente per le prossime generazioni. Preciso come un bisturi il suo comportamento stradale, grazie al telaio monoscocca in fibra di carbonio, con gruppo motopropulsore imbullonato e con funzione portante. Anche le sospensioni sono da pista. La F50 è un sogno ad occhi aperti, una miscela perfetta per emozionarsi al top, fino ad oltre 325 km/h (in pista).

Ferrari 360 Modena

Ha avuto il merito di traghettare lo stile delle berlinette V8 in una nuova dimensione. Molte “rosse” nate dopo di lei hanno in qualche modo tratto giovamento dalle sue architetture espressive. Pininfarina, ancora una volta, ha saputo innovare nella tradizione, mantenendo la consueta miscela di gusto, eleganza e sportività. La Ferrari 360 Modena ha una grande presenza scenica, specie nella vita frontale e in quella di coda. Anche il 3/4 anteriore e il 3/4 posteriore sono meravigliosi.

Certe discendenti non sono riuscite a fare meglio. Innovativa nel design, ma anche nell’approccio filosofico, questa vettura del “cavallino rampante” ha nell’alluminio un formidabile alleato. Per questo il peso non ha subito uno scatto in avanti rispetto alla F355, di cui è erede, nonostante la tela dimensionale ben più generosa. Comoda e fruibile, la 360 Modena era un riferimento prestazionale del suo tempo, anche grazie alla forza dei 400 cavalli erogati dal suo cuore da 3.6 litri. Fantastico il sound.

Ferrari Enzo

Nata per onorare il fondatore della casa di Maranello, non poteva certo deludere. Infatti ha guadagnato subito un posto di primo piano nell’Olimpo del “cavallino rampante”. Le sue linee sono insolite e, a tratti, minimaliste, ma l’ardimento dei volumi consegna alla vista delle prospettive spettacolari, da purosangue di razza. Incredibile la purezza del suo stile, specie tenendo conto dello spaventoso carico deportante che riesce a sviluppare. L’apertura verso l’alto delle portiere concorre al suo taglio esotico, da astronave giunta per caso sul pianeta Terra.

La Ferrari Enzo è una vettura inebriante. Inebriante ed unico è pure il sound del motore V12 da 6 litri che ne anima le danze, con la forza di 660 cavalli della miglior razza. Il telaio e la carrozzeria interamente in fibra di carbonio concorrono al contenimento del peso, agevolando ulteriormente la portata della formidabile spinta di questa “rossa”, che si trova a suo agio nel regno dei 350 km/h. A smorzarne l’andatura provvedono dei potenti freni in composito ceramica-carbonio. Chapeau!

Ferrari F430

Erede della 360 Modena, mutua alcuni elementi stilistici dalla Enzo. Così guadagna un’immagine più feroce, senza sporcarne la purezza grafica. Lo specchio di coda perde un po’ di sviluppo orizzontale, sul piano visivo, ma in compenso il profilo laterale segna un bel passo in avanti rispetto all’antesignana, in termini di incisività sportiva. La Ferrari F430 è proprio una bella auto. Piace a chi cerca una coupé di classe ma anche a quanti vogliono muoversi a bordo di un’auto che sembri scappata dalla pista.

Ancora oggi molti la mettono al vertice delle loro preferenze. Non parliamo poi della versione Scuderia! La “normale” berlinetta, comunque, ha energia e fascino da vendere. Cuore pulsante è un motore V8 da 4.3 litri, che mette sul piatto 490 cavalli di potenza massima. Questo si traduce in un passaggio da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti e in una velocità di 315 km/h. Nei suoi anni erano cifre di riferimento. Ciò che i numeri non raccontano sono però le emozioni regalate dalla Ferrari F430, che ripaga con gli interessi della spesa sostenuta per il suo acquisto.

Ferrari 458 Italia

Porta ancora la firma di Pininfarina…e si vede, rispetto alla discendenti. La sua eleganza è sublime, tanto quanto la sua sportività. Incredibile la pulizia stilistica della carrozzeria, che sembra una scultura a quattro ruote. Armonica e filante, incisiva e fluida, questa supercar entra nel cuore sin dal primo sguardo. Quando uscì tutti rimasero a bocca aperta. Ancora oggi il suo passaggio richiama l’attenzione di tutti. Rispetto alla F430 è molto più moderna, visivamente e tecnicamente. La Ferrari 458 Italia è sviluppata su un telaio in lega d’alluminio realizzato con tecnologie di derivazione aerospaziale.

Alla sua messa a punto ha concorso un certo Michael Schumacher. Questa vettura monta un motore V8 aspirato da 4.5 litri di cilindrata, che sviluppa una potenza massima di 570 cavalli a 9000 giri, con un picco di coppia di 540 Nm a 6000 giri al minuto. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 3.4 secondi: roba da incollare al sedile. Va oltre la soglia dei 325 km/h la velocità massima. Stupendo il tono di voce del sistema propulsivo. Un cuore entrato nella leggenda, anche perché dopo di esso si è passati alla sovralimentazione e all’ibridazione. Da antologia la versione Speciale, più orientata alla pista.

Ferrari LaFerrari

È l’auto con cui Montezemolo ha voluto lasciare l’ultima traccia brillante del suo passaggio da Maranello. Questa hypercar da sogno è un capolavoro su tutti i fronti, tranne che nel nome. Il manager bolognese, però, non è d’accordo è lo reputa come il migliore per designare l’eccellenza rappresentata dal modello. La Ferrari LaFerrari si concede alla vista con forme da navicella spaziale. Non c’è nessun preciso raccordo con la storia del “cavallino rampante”, ma questa si respira in ogni tratto della carrozzeria. Incredibile! Guardandola si resta a bocca aperta.

Ancora oggi il suo look fa scuola. Ora si attende l’erede, che non cancellerà il suo ricordo. La spinta fa leva su un motore V12 da 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, espressi con sonorità da antologia. Roba che l’Unesco dovrebbe tutelare. Questa scuderia viene rinvigorita dai 163 cavalli aggiunti dal sistema HY-KERS, per una potenza combinata di 963 cavalli, su un peso a secco di 1255 chilogrammi. Spaziali i materiali e le tecnologie, come le performance: 0–100 km/h in meno di 3 secondi, 0–200 km/h in meno di 7 secondi e 0–300 km/h in 15 secondi. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 350 km/h.

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