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Le 3 Alfa Romeo moderne a trazione anteriore più emozionanti

Anche se costrette a scaricare la potenza sulle ruote davanti, queste auto del “biscione” hanno l’apparato genetico giusto per emozionare.

Alfa Romeo 156 GTA - 7

Le Alfa Romeo più amate e divertenti sono quelle a trazione posteriore, ma nella storia della casa milanese si sono ritagliate il loro spazio anche alcune vetture a trazione anteriore, capaci di elargire ottime emozioni di guida. Oggi ne ho selezionate 3 che, a mio avviso, non fanno rimpiangere troppo i modelli nei quali la potenza viene scaricata sulle ruote dietro. L’adozione della trazione anteriore sulle Alfa Romeo è avvenuta negli anni settanta, diventando dominante nel periodo successivo, anche in ragione delle economie di scala.

Dopo la 75 si è dovuta attendere la Giulia per riavere in listino quella posteriore, fatta salva la parentesi delle 8C Competizione ed 8C Spider in serie limitata. Un bel ritorno alla tradizione, che ha fatto bene al cuore dei puristi. Questi, tuttavia, potevano anche chiudere un occhio con riferimento ai modelli selezionati nel post odierno. il cui spirito e le cui doti dinamiche non deludono certo. Volete sapere di quali “biscioni” si tratta? Non vi resta che proseguire la lettura del post per scoprirlo. Buon viaggio!

Alfa Romeo GTV 3.2 24 V

Porta la firma di Pininfarina, anche se non è una delle auto più belle disegnate dal mitico stilista piemontese. Il carattere non le fa difetto: impossibile confonderla con altre vetture. Anche se non interpreta il tema dell’eleganza con la consueta grazia dell’autore, esprime un forte carico di personalità. Il frontale e la vista di 3/4 anteriore sono molto vigorosi e gradevoli. Diciamo che si concedono agli sguardi con una felice armonia compositiva.

Spostandosi, però, sullo specchio di coda si viene travolti da una certa delusione, per il taglio espressivo pesante e un po’ goffo, anche se marcatamente identitario. Come abbiamo sottolineato in un altro post, questa sbavatura potrebbe essere il frutto della partnership con il centro Stile interno della casa del “biscione”, ma è solo un’ipotesi, non basata su indizi concreti. Niente più che una semplice supposizione, tutta da dimostrare. A disegnare materialmente il modello, per Pininfarina, è stato Enrico Fumia, la cui storia è ricca di modelli di spiccata matrice dialettica.

Una sportiva vigorosa

L’Alfa Romeo GTV rimase in listino dal 1995 al 2004. Le tre lettere finali della sigla sono l’acronimo di Gran Turismo Veloce e recuperano uno schema identificativo tipico della tradizione del marchio. Declinata anche in versione Spider a due posti, questa coupé ha subito circa 3 restyling nel corso della sua carriera commerciale. Nulla di rivoluzionario, per carità, ma piccoli lifting, riconoscibili dagli appassionati più attenti. Fra i suoi punti di forza la robustezza del telaio, che assecondava al meglio le dinamiche stradali, regalando una guida precisa e accurata, come si aspettano gli alfisti di lunga tradizione. Bello il trattamento dell’abitacolo, con richiami alle sportive dei tempi più romantici.

La gamma delle motorizzazioni si è giovata di unità da 1.8 e 2.0 litri Twin Spark, da 2.0 litri turbo, da 3.0 litri e da 3.2 litri. Questi ultimi due cuori sono i più vigorosi della serie. Il V6 Busso a 24 valvole da 3.0 litri eroga 220 cavalli di potenza, per uno scatto da 0 a 100 km/h in 6.7 secondi e un chilometro con partenza da fermo in 26.7 secondi, mentre il successivo V6 da 3.2 litri tocca 240 cavalli a 6200 giri al minuto, con 289 Nm di coppia a 4800 giri al minuto. Qui le prestazioni sono ancora migliori, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.3 secondi e da 0 a 1000 metri in 25.8 secondi.

Alfa Romeo 147 GTA

Compatta e giovanile, anche questa vettura ricompensa il conducente con gradevoli emozioni di guida. L’Alfa Romeo 147 GTA non ha la trazione posteriore, ma porta una sigla nobile, che lascia intuire le sue doti dinamiche, appaganti sul piano sensoriale. Lo stile trasmette le note del temperamento meccanico, offrendo una cartina di tornasole del suo brio. Due nomi importanti hanno lavorato al progetto della carrozzeria: Walter de Silva e Wolfgang Egger. La loro collaborazione non poteva che produrre una riuscita miscela degli ingredienti, per un look di facile coinvolgimento, piaciuto presto alla gente.

Questa vettura declina in chiave sportiva l’omonima compatta a due volumi, nata nel 2000 per rimpiazzare le 145 e 146. Lo fa al meglio, pur essendo costretta a scaricare la potenza sulle ruote anteriori. Il lavoro svolto dai tecnici ha fatto superare egregiamente questo limite, regalando al modello un comportamento dinamico molto efficace e divertente. La maneggevolezza è di grande livello, con risvolti positivi anche in termini cronometrici, quando si gira in ambienti sicuri come la pista. Alla qualità dell’handling concorre la valida messa a punto dell’assetto. Le sospensioni sono a quattro ruote indipendenti, con quadrilatero alto nella parte anteriore e MacPherson in quella posteriore. Negli anni di permanenza in listino del modello, poche rivali potevano sfoggiare soluzioni così raffinate, nello specifico segmento di mercato.

Un bel temperamento

Il debutto in società dell’Alfa Romeo 147 GTA avvenne nel mese di novembre del 2002. Per gli appassionati fu amore a prima vista. A far vibrare le corde sensoriali ci pensava soprattutto il motore 3.2 V6 “Busso” a 24 valvole, con i suoi 250 cavalli a 6200 giri al minuto. Questo cuore, uguale a quello installato sulla 156 GTA, esprime il suo vigore con rombanti note sonore, che condiscono degnamente la sua tela energetica. I numeri prestazionali sono di ottimo livello per una compatta sportiva. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 6.3 secondi, mentre per archiviare il chilometro con partenza da fermo bastano 26.1 secondi.

Sono tempi che negli anni ’80 venivano messi a segno da auto di ben altro lignaggio. Notevole anche la velocità massima, che raggiunge i 248 km/h. Non credo che nei primi scorci del 2000 qualcuno potesse lamentarsi per il profilo delle sue performance, supportate da un ottimo telaio, che assecondava al meglio le danze dell’auto. Ad affinare il quadro dinamico ci pensava il VDC, offerto di serie. Si tratta di sistema di controllo della stabilità del veicolo, molto sofisticato per i suoi tempi. Superfluo dire che le appendici estetiche, aggiunte per dare tono muscolare ed efficienza aerodinamica aggiuntiva al modello, regalano al modello un’immagine molto più aggressiva della 147 standard.

Alfa Romeo 156 GTA

Questa berlina a tre volumi ha una presenza scenica forte, che testimonia, già visivamente, l’energia vulcanica di cui è capace. Sin dalla presentazione, risalente al 2002, è entrata nel cuore degli appassionati, per il carattere forte portato in dote. Il fatto che ancora oggi riesca ad impressionare favorevolmente sul piano dinamico, nonostante abbia la trazione anteriore, è una riprova dell’eccellenza del lavoro svolto dagli uomini del “biscione”, capaci di infondere al meglio la loro sapienza in questo prodotto dal cuore sportivo. Sono passati 20 anni dal suo debutto in società, avvenuto nel 2002, ma il ricordo di questo modello è ancora vivo, non soltanto fra i cultori del marchio milanese. Del resto, l’eccellenza emotiva non ha scadenze e si fissa per sempre nel sistema sensoriale.

L’Alfa Romeo 156 GTA, come abbiamo riferito in un’altra circostanza, è un’auto sanguigna dell’era analogica, che lascia il segno. Una buona parte del merito va al V6 “Busso” aspirato da 3.2 litri di cilindrata, dalle cui alchimie scaturiscono 250 cavalli vigorosi e rombanti, con una coppia massima di 300 Nm. Nessuno dovrebbe avere dubbi sul tenore prestazionale, messo subito in chiaro, anche se non in forma esaustiva, dall’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.3 secondi e dalla velocità massima di 250 km/h. I collaudatori hanno lasciato un pizzico di sottosterzo per avvisare sul raggiungimento del limite, ma questo non disturba più di tanto la finezza del suo comportamento dinamico, in linea con le migliori aspettative per questa tipologia di prodotto. L’azione frenante è affidata a un impianto a disco di derivazione Brembo, che svolge degnamente il suo lavoro.

Ottime doti dinamiche

Il telaio garantisce adeguati livelli di resistenza flessionale e torsionale: cifre funzionali che si ripercuotono felicemente sulla qualità dell’handling e della piacevolezza di guida. A fare il resto ci pensa l’ottimo comparto sospensivo, con quadrilatero alto davanti e con un evoluto MacPherson dietro. Da tale creatura fu ricavata anche un versione Sportwagon (alias Station Wagon), ma la Gran Turismo Alleggerita alla quale mi piace pensare è la berlina a tre volumi, più in sintonia con la storia e con l’identità stilistica e filosofica di questa tipologia di auto.

Oggi l’Alfa Romeo 156 GTA è una forte tentazione per quanti vogliano mettere in garage una vettura di carattere, che regali ottime scariche di adrenalina, senza svenarsi troppo. In lei si ritrova l’anima del “biscione”, sempre generosa verso chi sa coglierla. Creare un rapporto con essa non è difficile, perché la vettura in esame concede questa immersione “spirituale”, in modo abbastanza fluido e prezioso. Se avesse avuto la trazione posteriore avrebbe guadagnato un valore iconico, ma va bene anche così.

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