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Ferrari: ecco di quanto sono crollate da inizio 2022

Da inizio anno le azioni della Ferrari hanno accusato un forte calo nelle quotazioni, conseguenza anche del recente maxi-richiamo in Cina.

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Definire il 2022 un anno opaco sarebbe quantomeno un eufemismo. Basta sintonizzarsi su un tg, aprire un quotidiano o sentire un notiziario in radio per capire che no, finora non è stato felice. Il motivo principale è da ricondursi al conflitto tra Russia e Ucraina, causa di atroci sofferenze. Da questo punto di vista Ferrari ha dato prova di una rara sensibilità.

Difatti, l’azienda di Maranello ha prima indetto una raccolta fondi e negli scorsi giorni ha accettato di “dare in prestito” la 812 Superfast per lo spot promozionale della vodka Zelensky. Chiamata come il numero uno di Kiev, l’alcolico mira a favorire la ricostruzione del Paese dell’Est Europa. I proventi saranno, infatti, interamente devoluti al piano di rilancio e l’augurio è che abbia il successo meritato.

Azioni Ferrari, brusca frenata da inizio anno: sul risultato incide il richiamo di 2.200 veicoli in Cina

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Se parliamo di Ferrari, senza discostarci troppo dall’ambito motoristico, gli ultimi dati gettano sconforto tra gli azionisti. Come non accadeva da tempo, la società di Maranello ha registrato un calo delle quotazioni molto importante.

Da inizio 2022 il valore è precipitato del 13,65 per cento e a numeri del genere è impossibile restare impassibili. Un pesante contraccolpo è derivato dalla recente notizia di migliaia di richiami. A livello globale, il Costruttore ha preso il doloroso provvedimento, necessario per colmare delle lacune attinenti all’impianto frenante.

Ferrari

L’iniziativa coinvolge alcune Ferrari 458 e 488. Niente di traumatico, sia chiaro. A quanto pare, si tratterebbe di un tappo, di uno sfiato che, senza eccessivi esborsi economici, si corregge e concerne il sistemista fornitore delle Rosse. Qualora avesse luogo, la carenza riguarderebbe un’area, però, essenziale quale, appunto, la frenata. I dati diffusi dai media cinesi, portati alla luce in alcune comunicazioni locali, indicano alto volume di 2.200 esemplari coinvolti. In rapporto al mercato, non sono di certo stime da niente.

Oltretutto il territorio cinese è cruciale nella strategia di successo planetario. L’enorme pubblico di riferimento ha pressoché convinto qualsiasi marchio a investirvi parecchio e la stessa Ferrari coltiva grosse ambizioni.

A ogni modo, se distogliamo lo sguardo dal breve periodo e analizziamo il medio-lungo, i titoli della compagnia hanno raggiunto vette vertiginose, segnando addirittura un più 185 per cento negli ultimi cinque anni.

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