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Auto elettrica a picco senza incentivi in Italia

Auto elettrica a picco senza incentivi in Italia. Situazione bizzarra per il nostro Paese, con la politica molto lenta ad agire

Auto elettrica a picco

Delusione e scoramento: auto elettrica a picco senza incentivi in Italia. Situazione bizzarra per il nostro Paese, con la politica molto lenta ad agire. Non potevamo aspettarci niente di diverso, afferma Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. Qualsiasi persona intenzionata ad acquistare un’auto nuova non ha fatto che rimandare tale decisione in attesa degli incentivi, con gli effetti che tutti vediamo. E senza bonus, le elettriche non le compra più nessuno (su marzo quasi il -39%, come le diesel).

Insomma, tante chiacchiere, tanti annunci, pochi fatti.

Auto elettrica a picco: anomalia

Inoltre, visto che in questa tornata gli incentivi alle società non ci saranno, era lecito attendersi una manovra sulla fiscalità dell’auto, in primis sulla detraibilità dell’IVA. Nulla invece, dice Saladino.

Sempre più stanno venendo al pettine i nodi di scelte scellerate: nessuna economia che vuole restare sana e, anzi, progredire, avrebbe dovuto farle. Più che una rinnovata coscienza ecologica, serve buon senso venga a far visita ai nostri decisori, chiosa il Country Manager di Dataforce Italia.

auto elettrica a picco

Delusione di Motus-E per le macchine a batteria

I veicoli elettrici plug-in (PHEV) sono quelli che riescono a non crollare nelle immatricolazioni, segno che gli incentivi dello scorso anno hanno avuto un grande effetto su questi modelli, dice Motus-E. Inspiegabile a questo punto la decisione presa in queste ore dal Governo di aumentare ulteriormente l’incentivo unitario per questa categoria fino a 4.000 euro (a fronte dei 2.500 euro dello scorso anno) e di ridurlo per le auto BEV, prosegue.

Paradosso italico: ivece di concentrarsi su modelli a più basse emissioni con il passare del tempo, il MiSE ha deciso di abbassare l’incentivo unitario sull’elettrico e alzare quello sulle plug-in, l’attacco di Motus-E.

Non c’è logica. Questa impostazione degli incentivi risulta ulteriormente incoerente con gli sviluppi attuali delle infrastrutture di ricarica ad uso pubblico e con i fondi stanziati nel PNRR (focalizzati sulle ricariche veloci e ultraveloci). Infatti, con il tetto massimo degli incentivi a 35.000€ si escludono quasi del tutto le auto che ricaricano a potenze superiori ai 100 kW, sostiene l’associazione.

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