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Per Confindustria 25 centesimi di taglio accise è poco

Non si placano le discussioni sul provvedimento del Governo Draghi: per Confindustria 25 centesimi di taglio accise è poco

taglio accise

Arriva il taglio accise di 25 centesimi di euro, imposto dal Governo Draghi. Una rovina, per Assopetroli, che minaccia lo sciopero. Poco per Confindustria. Che esprime forti perplessità nonché delusione. L’indice è puntato contro l’indisponibilità a un taglio strutturale delle accise sui carburanti. Quindi, sino a fine aprile, momentaneo, non va bene per Confindustria.

Dal taglio accise al gas

Pertanto, gli industriali chiedono un taglio accise più forte e duraturo strutturale. Non solo. Tutt’altro sarebbe stato un tetto nazionale al prezzo del gas, scrivono. Per ora, il Governo ha posto il tema a livello di Consiglio Europeo che si discuterà tra qualche giorno a Bruxelles.

Vanno tagliate le imposte indirette sui carburanti una volta per tutte, dice Confindustria. Non è possibile che lo Stato in questo momento benefici di un extra-gettito per miliardi e poi pensi di abbattere il prezzo al distributore solo di pochi centesimi al litro. In nessun Paese europeo accise e IVA sono pari al 123% del costo industriale del carburante. È folle che ancora oggi su benzina e gasolio gravino voci come la crisi di Suez del 1956, la ricostruzione del Vajont, l’alluvione di Firenze, il terremoto del Friuli, la stoccata.

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Energia boom: colpa della guerra Russia-Ucraina?

Duro Carlo Bonomi, presidente di Confindustria: molti dicono che stiamo rallentando per colpa della guerra. Ma già a novembre gli industriali facevano notare come la produzione industriale stesse rallentando. Morale: la guerra ha solo accelerato il processo. Si sollecitavano i provvedimenti necessari a sostenere il forte rimbalzo dello scorso anno per assicurare negli anni a venire una crescita intorno al 4% e riuscire a far fronte all’enorme debito pubblico. Eppure, quasi nulla finora è stato fatto, attacca Bonomi. Adesso il rischio è di una stagnazione che, senza interventi strutturali, può diventare recessione.

Quindi, Italia ostaggio non solo di strozzature nella fornitura di materie prime, di prezzi energetici alle stelle, di rincari generalizzati, ma anche di decisioni bloccate dalla burocrazia. Era maggio 2020 quando Confindustria chiese al Governo di allora quale fosse il nuovo piano energetico: la risposta fu che non ne avevamo bisogno, ha chiosato Bonomi.

Benzinai infuriati per la decurtazione delle tasse: perdono 7.500 euro

Invece, i benzinai criticano aspramente il taglio accise. La protesta dei gestori e ancor di più di chi stocca e rifornisce prodotto è dovuta dagli stoccaggi pregressi. Per capirci, un benzinaio con impianto di medie dimensioni ha mediamente 30.000 litri in giacenza. Con la diminuzione di accisa pari a 25 cent/litro, perderebbe 7.500 euro. E il decreto dovrebbe prevedere una franchigia di 3 giorni per smaltire le scorte.

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