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Un miliardo di euro l’anno per l’auto fino al 2030: a chi vanno?

Un miliardo di euro l’anno

Ci sono siti Internet che bluffano parlando di un miliardo di euro l’anno di incentivi auto. Idiozie. Nessuno sa come questi soldi per l’automotive verranno impiegati: incentivi al consumatore, colonnine di ricarica, conversione industriale (quindi denaro ai Gruppi auto).

Il fondo verrà ripartito con uno o più decreti attuativi. Per favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e la riqualificazione dell’industria. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, i criteri e le modalità di riparto delle risorse saranno stabiliti da più ministeri.

Insomma, la strada è ancora lunga. Potrebbero anche scontrarsi le varie anime del Governo Draghi: magari un M5S che vuole solo incentivi per le elettriche contro altre fazioni.

Un miliardo di euro l’anno: le attese

Invece, determinati soggetti auspicano che i soldi siano impiegati in certe direzioni, giustamente. Sentiamo Fabrizia Vigo, responsabile relazioni istituzionali ANFIA (costruttori auto). Ma anche Omar Imberti, coordinatore del Gruppo E-Mobility ANIE Federazione (imprese dei settori elettrotecnica ed elettronica). E Michele Moretti, responsabile settore moto e relazioni istituzionali ANCMA (filiera delle due ruote). Più Francesco Naso, segretario generale di MOTUS-E (associazione che raccoglie gli stakeholder della mobilità elettrica).

Ecco cos’hanno detto nel webinar  “Transizione della filiera automotive e politiche industriali, tra presente e futuro”.

Uno. Incentivi all’acquisto anche più contenuti ma certi e già pianificati nel tempo.

Due. Contributi mirati alla ricerca e all’innovazione.

Tre. Uno sforzo supplementare sulla formazione delle risorse umane. Sia nella scuola sia nelle aziende per la riqualificazione del personale.

Quattro. Una riforma degli ammortizzatori sociali che accompagni i processi di riconversione produttiva e ristrutturazione aziendale.

Cinque. Semplicità e velocità nell’erogazione dei sostegni.

Stellantis protagonista

Intanto, Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo Economico, ha fornito un’anticipazione: manca un millimetro per l’accordo sulla nuova Gigafactory Stellantis di Termoli. Si è in attesa della firma ufficiale.

Non solo batterie automotive comunque per le aziende nostrane: c’è spazio per chip, cablaggi, assemblaggi in seconda vita, riciclaggio dei materiali a fine vita. A tutela dell’ambiente.

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