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Le 3 Alfa Romeo più veloci per le drag race

Non sono il terreno ideale per stilare classifiche, anche in casa Alfa Romeo, ma le drag race suscitano un forte interesse.

Alfa Romeo Giulia GTAm Verde Montreal

Le drag race sono il fenomeno del momento, anche se a mio avviso di scarsa utilità per definire il valore di un’automobile. Oggi ho selezionato per voi le Alfa Romeo che meglio si prestano alle sfide di accelerazione sul quarto di miglio (pari a circa 400 metri). Per stilare la classifica mi sono avvalso dell’archivio di Fastes Laps, prelevando i tempi per coprire questa distanza con partenza da fermo.

Se da un lato si confermano le aspettative, dall’altro c’è una sorpresa, che guadagna il livello intermedio del podio. Ovviamente, nel fare l’elenco, ho scelto una sola versione per ciascun modello, altrimenti la Giulia avrebbe monopolizzato l’ordine d’arrivo, mettendo al secondo posto la GTA e al terzo la QV. In coda a ciascuna scheda descrittiva troverete il riscontro cronometrico sul quarto di miglio.

1) Alfa Romeo Giulia GTAm

Questa belva del “biscione” segna il crono di riferimento sul quarto di miglio fra le auto del marchio. A lei tocca il ruolo di regina di questa classifica per la casa milanese. Il look dell’Alfa Romeo GTAm evoca la pista e non comunica un messaggio sbagliato. Si tratta, infatti, di una vettura di matrice racing. Alla sua nascita ha collaborato anche il team svizzero Sauber Engineering. Il risultato degli sforzi progettuali è una vettura sportiva di esuberante carattere, nata per regalare emozioni uniche.

Le sue soluzioni tecniche e aerodinamiche strizzano l’occhio al mondo delle corse e della Formula 1. Il cuore sportivo del modello si giova dell’apporto Ferrari. Da una partnership così importante non poteva che nascere un’unità propulsiva fuori dal comune. Si tratta di un motore V6 biturbo a benzina, da 2.9 litri di cilindrata, che sviluppa una potenza massima di 540 cavalli.

Se già il livello prestazionale della Quadrifoglio, coi suoi 510 cavalli, era al top, è facile immaginare quali traguardi possa raggiungere, in termini di performance, l’Alfa Romeo GTAm. I numeri, come quello relativo all’accelerazione da 0 a 100 km/h, liquidata in appena 3.6 secondi con il Launch Control in esercizio, raccontano solo in parte le doti dinamiche del modello, che si spinge in un territorio di solito abitato dalle supercar di alto lignaggio.

Del resto, stiamo parlando dell’auto più muscolosa del listino del “biscione”, marchio la cui storia sportiva è stata molto gloriosa, anche se nel tempo, alcune scelte manageriali sbagliate, hanno rischiato di comprometterne lo splendore. L’Alfa Romeo Giulia GTAm è nata come auto celebrativa in occasione del 110 anniversario della casa milanese. Con queste premesse, non poteva deludere. Anche la sigla di cui si fregia andava onorata al meglio. I progettisti lo sapevano bene, come i manager, per questo si è dato vita a un prodotto di grandi doti caratteriali e dinamiche.

L’esito degli sforzi congiunti è una vettura ad alto indice di coinvolgimento, che sa toccare le giuste corde sensoriali degli appassionati. Da un lato il look da pista, dall’altro il vigore espressivo. Il tutto accompagnato da un sound mozzafiato, frutto anche dello specifico scarico sviluppato da Akrapovic. In casi del genere, infatti, il timbro di voce del cuore sportivo è un elemento imprescindibile del piacere di guida. Doveroso sottolinearlo al meglio.

L’handling è degno delle aspettative. Del resto, la lunga tradizione del “biscione” nella realizzazione di auto di alto livello su questo fronte, non poteva deludere sul fiore all’occhiello della gamma. Un ottimo contributo alla causa giunge dal peso, ridotto di 100 chilogrammi rispetto alla già efficace Quadrifoglio. Per limare in modo così importante le masse, i tecnici hanno fatto ampio ricorso ai materiali compositi. Anche questo concorre a sottolineare la matrice racing, già chiaramente espressa dalle forme.

A completare il quadro ci pensano l’assenza della panca posteriore, rimpiazzata da un roll-bar, e il portacaschi, che evidenzia ulteriormente la missione del modello. L’Alfa Romeo Giulia GTAm sfoggia dei cerchi da 20 pollici, con attacco monodado, soluzione tipica dei bolidi di Formula 1, che trova la prima applicazione fra le berline stradali presenti sul mercato.

Questo modello, per usare le parole degli uomini della casa del biscione, rappresenta “il più alto punto d’incontro fra ingegneria ed emozioni, qualcosa che solo un brand leggendario come Alfa Romeo poteva creare”. L’Alfa Romeo Giulia GTAm, insieme alla “sorella” GTA, raccoglie l’eredità della Giulia Gran Turismo Alleggerita del 1965, una delle vetture Alfa Romeo più vincenti della storia. Le sue soluzioni tecniche e aerodinamiche strizzano l’occhio al mondo delle corse.

Quarto di miglio: 11.5 secondi

2) Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio

Fra le auto del “biscione” che si ritagliano un posto in questo podio ideale c’è anche un SUV. Forse è il segno dei tempi, la strana firma del destino. Stiamo parlando dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, dove la “meccanica delle emozioni” si esprime su un corpo vettura più alto del solito. Il merito del suo tenore prestazionale, che ne fa un’ottima creatura per le drag race, è ascrivibile al potente motore 2.9 V6 biturbo, che eroga una potenza massima di 510 cavalli.

Questo cuore, condiviso con la Giulia, mette a frutto le tecnologie e le competenze tecniche della Ferrari. La presenza della trazione integrale con tecnologia Q4, agevola lo scatto, garantendo una dose aggiuntiva di motricità. Il tempo dichiarato, di 3.8 secondi per il passaggio da 0 a 100 km/h, sta a confermarlo. Cifre del genere, fino a pochi anni fa, erano espresse soltanto dalle supercar più esclusive. Oggi anche un SUV può concedersele, anche se deve trattarsi di un SUV speciale, come l’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio.

Il modello dispone di soluzioni tecniche avanzate ed esclusive, come il Torque Vectoring, per il massimo controllo della trazione, e l’Integrated Brake System, che riduce sensibilmente lo spazio di frenata su qualsiasi fondo stradale. L’energia viene scaricata a terra con l’ausilio di un cambio ZF automatico a otto marce, che permette di effettuare le cambiate in soli 150 millisecondi nella modalità Race. Le altre modalità operative sono: Dynamic, Natural, Advanced Efficiency.

All’ottima tempra dinamica concorrono la sana distribuzione dei pesi e le sospensioni AlfaLinkTM. Per l’avantreno dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio è stata scelta la soluzione a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, che ottimizza l’effetto filtrante e consente di sterzare in modo rapido e preciso. Il retrotreno presenta la soluzione a quattro bracci e mezzo – brevetto Alfa Romeo – che assicura contemporaneamente prestazioni, piacere di guida e comfort.

Lo smorzamento è assicurato da elementi a controllo elettronico che si adattano istante per istante alla condizioni di guida e permettono di scegliere tra un comportamento più orientato alle prestazioni oppure al comfort. Gli ingredienti sono quelli giusti per un quadro prestazionale di alto livello. Del resto, il simbolo orgogliosamente esibito da questo allestimento lo pretende.

L’estetica sottolinea il vigore del modello, ma la stessa ispirazione sportiva della carrozzeria si ritrova all’interno, con un abitacolo focalizzato sul guidatore. La trasmissione è dotata di frizione “lock up”, che assicura al guidatore una forte percezione di ripresa una volta innestata la marcia. Qui, però, l’elettronica non è invasiva, per non inficiare lo spirito emotivo di ogni auto del “biscione” che si rispetti. L’impianto frenante è degno delle aspettative e garantisce rallentamenti perentori ed efficaci.

Quarto di miglio: 11.8 secondi

3) Alfa Romeo 8C Competizione

Questa è l’espressione più artistica dell’era moderna del “biscione”, l’auto più scultorea fra quelle a sua firma partorite negli ultimi decenni. C’è anche una versione aperta, ancora più bella e rara, ma qui le nostre attenzioni sono per la coupé, che guadagna il terzo posto nella classifica odierna. L’Alfa Romeo 8C Competizione, in versione chiusa, ha preso forma in 500 esemplari. Questa cifra ha scritto il numero dei proprietari cui è toccato il privilegio di metterne una in garage.

La sua nascita risale al 2007, ma dal punto di vista estetico e sensoriale non si avverte nessun segno di rughe: è come se tutto questo tempo non fosse passato. Gran parte del merito è ascrivibile alle linee magnetiche disegnate dal tedesco Wolfgang Egger, per il centro stile interno. In ogni tratto del design si coglie una natura scultorea, che entra nel cuore dalla porta principale. La carrozzeria si offre allo sguardo con tratti sinuosi e aggressivi, senza perdere un centesimo di eleganza.

Difficile coniugare meglio fattori così diversi fra loro. Si vede che l’autore, quando si è messo al tavolo di lavoro, era felicemente ispirato. Il lungo cofano anteriore custodisce al suo interno un gioiello di primissima classe. Si tratta di un V8 aspirato da 4.7 litri proveniente da Maranello e condiviso con alcuni modelli Maserati. Questo motore eroga una potenza massima di 450 cavalli a 7000 giri al minuto e il suo picco di coppia è di 470 Nm a 4750 giri al minuto.

L’energia viene scaricata sulle due ruote motrici posteriori, in linea con la più nobile tradizione del marchio. Sul fronte telaio, si è puntato su un “dual frame” multi-materiale (estrusi e fusioni di alluminio e titanio, con sandwich di fibra di carbonio e nomex). Il risultato? Un rigidezza torsionale e flessionale in linea con gli obiettivi cercati dai progettisti. Se ne giovano le dinamiche dell’auto, su strada e in pista.

L’Alfa Romeo 8C Competizione, prodotta presso gli stabilimenti Maserati, è nata anche con la consulenza di Dallara Automobili. Una miscela di nomi nobili, quindi, che concorre ulteriormente a spiegare la sua magia. Niente stona su questa vettura ed anche i cerchi in lega leggera da 20 pollici si concedono alla vista con grande splendore. Jeremy Clarkson, quando presentava Top Gear, disse di lei: “Credo sia semplicemente la più bella macchina mai costruita”.

Ad aiutare il conducente nella gestione delle dinamiche dell’Alfa Romeo 8C Competizione provvede un cambio robotizzato sequenziale a 6 rapporti che, in modalità Sport, spara le marce in 175 millesimi di secondo. Ecco le dimensioni di questa supercar: 4278 millimetri di lunghezza, 1900 millimetri di larghezza, 1341 millimetri di altezza, 2595 millimetri di passo. Il peso è pari a 1585 chilogrammi.

Quarto di miglio: 12.4 secondi

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