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Auto elettriche: tariffa usi diversi, è le ricariche schizzano

Ricaricare l’auto elettrica in garage rischia di diventare una comodità ma dal costo salato.

Costi elevati per l’acquisto dei veicoli, minor percorrenza e poche colonnine sono i difetti maggiori delle nuove auto elettriche.
Difetti congeniti alla transizione elettrica che di fatto la inceppano e non poco.
Ma acquistare un veicolo elettrico ha i suoi vantaggi. Basti pensare alla possibilità di ricaricare l’auto a casa, cioè in garage, magari di notte in vista dell’utilizzo il mattino seguente.
Una comodità cara però dal punto di vista dei costi da sostenere.

Ricarica auto elettriche in garage vista caro?

Colonnine di ricarica veloce in autostrada 1

Ciò di cui ci accingiamo a parlare nasce da una analisi del sito “vaielettrico.it”.
La questione riguarda la comodità di cui accennavamo prima, cioè il ricaricare l’auto nel proprio garage di casa.
Una comodità è vero, ma a caro prezzo. E con l’avvento delle auto elettriche evidente che il risparmio sarà argomento centrale.
Infatti si rischia di spendere molto di più rispetto alla ricarica alla colonnina.
Perché si rischia di spendere più che ricaricandola alle colonnine pubbliche? Il wall box, cioè la presa di corrente a muro in garage, pur con tutti gli evidenti vantaggi di comodità, presenta delle controindicazioni.
Soprattutto nel caso in cui va istallato un contatore nuovo in garage, o se ne è già presente uno diverso da quello dell’abitazione, l’energia elettrica non godrà dei vantaggi dell’uso residenziale.
Infatti per qualsiasi utilizzo diverso da quello residenziale, si applicano le cosiddette tariffe usi diversi.
E mediamente questo significa pagare il doppio di elettricità. E soprattutto per le auto elettriche di energia ce ne vorrà tanta.

I conti non tornano, occhio al tipo di contratto elettrico

L’analisi del già citato sito non è campata in aria. Infatti è una esperienza diretta di un contribuente di Bologna che in vista dell’acquisto di un’automobile elettrica ha deciso di comperare un box.
Al netto delle agevolazioni fiscali perché è box pertinenza dell’abitazione principale, il fatto che sia distante da casa lo costringe ad istallare un nuovo contatore.
Ed è l’IVA da pagare sull’energia elettrica a fare impennare il prezzo del kW.
Normativa alla mano infatti, un contatore in un garage prevede sempre la tariffa usi diversi. E l’IVA per questa tipologia di fornitura prevede il 22% di aliquota e non il 10% come per l’uso residenziale.
In queste condizioni il kW arriverebbe a costare 50 centesimi. Poco più di 20 centesimi invece se il box del signore di Bologna fosse stato sotto la sua abitazione e con corrente elettrica collegata al contatore di casa.

 

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