in

Ferrari 340 Mexico: costruita per vincere la corsa più pericolosa al mondo

Si basaba sulla 340 America e aveva sotto il cofano un V12 da 284 CV

Ferrari 340 Mexico Carrera Panamericana

La Ferrari 340 Mexico è stata creata dalla casa automobilistica italiana per vincere la Carrera Panamericana del 1952. Sono stati costruiti complessivamente appena quattro esemplari, ma la 340 Mexico ha giocato un ruolo importante sia nell’impegno del cavallino rampante nelle gare endurance che nel successo in quella che molti considerano la corsa su strada più pericolosa mai svolta.

Concepita dal governo messicano come base per una pubblicità globale della Pan American Highway appena completata, la Carrera Panamericana è stato un evento di cinque giorni che ha coperto l’intera lunghezza della nuova strada. Parliamo di oltre 3500 km in nove tappe.

Ferrari 340 Mexico Carrera Panamericana
Ferrari 340 Mexico tre quarti posteriore

Ferrari 340 Mexico: una 340 America progettata per affrontare al meglio la difficile gara

Per molti americani la sfida di questa gara unica ed impegnativa si è rivelata troppo difficile da resistere e amatori e professionisti hanno risposto all’appello con oltre 130 berline in fila il 5 maggio del 1950 per la gara inaugurale.

Basata sulla 340 America, la Ferrari 340 Mexico è stata progettata fin dall’inizio per far fronte alle enormi distanze e alla diversa qualità della strada della Carrera Panamericana. Tra le altre cose, l’assale posteriore e la trasmissione sono stati rinforzati ed è stato aggiunto una grande serbatoio del carburante da 150 litri.

Ferrari 340 Mexico Carrera Panamericana

Sebbene parecchio pericolosa (tre piloti sarebbero purtroppo morti nei cinque giorni del primo evento), la gara ha attirato l’attenzione dell’élite delle corse europea. Hershel McGriff tagliò per primo il traguardo con la sua Oldsmobile 88.

Mentre la maggior parte dei concorrenti era entrato in gara con veicoli pesanti e personalizzati che richiedevano il supporto di un team (i camion avrebbero seguito la gara portando pezzi di ricambio e pneumatici e freni nuovi per far fronte alle strade impegnative), la Oldsmobile leggera e non modificata di McGriff ha reso facile il lavoro lungo le tortuose strade di montagna.

Ferrari 340 Mexico Carrera Panamericana

La sua vittoria convinse Enzo Ferrari a partecipare con una squadra ufficiale e a puntare alla vittoria l’anno successivo nel 1951. Ferrari riuscì ad aggiudicarsi il primo e secondo posto con una coppia di Ferrari 112 Inter guidate dai campioni di Formula 1 Piero Taruffi e Alberto Ascari. Si decise di tornare l’anno successivo, ma questa volta con la 340 Mexico, vettura costruita da zero per affrontare le condizioni uniche e impegnative dell’evento di cinque giorni.

Sin dall’inizio, la competizione è stata molto più agguerrita rispetto agli eventi precedenti. Ormai aveva catturato l’attenzione e c’erano diverse iscrizioni provenienti da Jaguar, Mercedes, Lancia e Porsche. Ciò convinse gli organizzatori a creare una nuova categoria di auto sportive europee.

Ferrari 340 Mexico Carrera Panamericana

Sotto il cofano c’era il V12 da 4.1 litri progettato da Aurelio Lampredi

Come detto poco fa, la Ferrari 340 Mexico era sostanzialmente una 340 America adattata. Il design della carrozzeria Vignale era costituito da un lungo cofano da 197 cm che copriva un motore V12 Lampredi da 4.1 litri capace di sviluppare dei CV di potenza 284 CV di potenza e consentiva alla vettura di raggiungere una velocità massima di 282 km/h.

È stata aggiunta una quinta marcia rivista così come nuove testate dei cilindri con carburatori quadrupli che avrebbero aumentato ulteriormente la già impressionante potenza del propulsore. Anche l’assale posteriore e la trasmissione sono stati ulteriormente rinforzati e aggiunto un serbatoio di carburante da 150 litri per compensare le distanze che l’auto doveva coprire.

Al volante delle Ferrari 340 Mexico c’erano Luigi Chinetti e Alberto Ascari. Quest’ultimo non riuscì a completare la gara mentre Chinetti concluse in terza posizione.

Ferrari 340 Mexico Carrera Panamericana

Lascia un commento