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Ferrari batte Mansor per i brevetti della FXX K

Vittoria di Maranello. Ferrari batte Mansor per i brevetti della FXX K: ha deciso la Corte di giustizia europea 

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Vittoria della Ferrari in una controversia giudiziaria contro la tedesca Mansory. Oggetto del contendere: la commercializzazione di alcuni kit per il tuning delle vetture di Maranello. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha deciso così: piena titolarità dei diritti relativi al design della Ferrari FXX K (foto su). Quindi, violazione delle relative proprietà intellettuali da parte dell’azienda teutonica.

Ma perché si è arrivati fin lì? Il Bundesgerichtshof (la Corte federale di giustizia della Germania) ha chiesto alla corte con sede in Lussemburgo di pronunciarsi su una causa. Promossa dalla Ferrari. Nel mirino, la Mansory Design & Holding GmbH. Secondo l’azienda emiliana, c’erano contraffazione e violazione dei diritti conferiti da un “disegno o modello comunitario non registrato”.

Insomma, i tedeschi hanno preso senza permesso alcuni elementi distintivi della carrozzeria della FXX K. Cosa esattamente? La sezione a V del cofano e il paraurti frontale.

Ecco l’accusa: Mansory ha copiato Maranello attraverso la produzione e la vendita di accessori per il tuning della Ferrari 488 GTB.

La sportiva Mansory costa 200.000 euro. Ma, scopiazzando da Maranello, dice il Cavallino, è più simile alla Ferrari FXX K da 2,5 milioni di euro: più di una supercar, una hypercar.

Ferrari vince la battaglia del tuning

La Corte di giustizia dell’Unione europea è scesa in dettaglio. Sentiamola con precisione, visto che si tratta di cavilli legali: “La parte o componente in questione costituisce una porzione visibile del prodotto o del prodotto complesso, ben delimitata in virtù di linee, contorni, colori, forme o di una particolare struttura superficiale”.

La storia però non finisce qui. Le autorità giudiziarie tedesche dovranno pronunciarsi in via definitiva. Ovviamente, sulla base di quanto dice dicono i giudici del Lussemburgo. Il Bundesgerichtshof dovrà, sostiene la Corte UE, “verificare se le caratteristiche dei disegni o modelli rivendicati da Ferrari per le parti che compongono la carrozzeria dell’autovettura in questione soddisfino le condizioni” per “l’ottenimento della protezione come disegno o modello comunitario non registrato”.

Come andrà a finire? Attenzione: in Germania, la Ferrari ha subìto due gole. Il primo e il secondo grado (appello). Per i giudici, non esisteva nessun diritto: i design rivendicati non erano stati originariamente divulgati o identificati separatamente dallo stile complessivo. Rappresentavano sezioni arbitrariamente definite del disegno complessivo. Non avevano alcuna autonomia.

Ci sarebbe da discutere sul fatto che una corte tedesca dia ragione a un’azienda tedesca contro una italiana. Ma, partendo dal presupposto che la buona fede e la trasparenza siano totali, la corte lussemburghese ha dato ragione al Cavallino.

Un bel precedente. Ora, chi fa tuning scopiazzando qua e là, dovrà per forza essere molto più cauto.

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