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Prezzo della benzina in aumento con gli uragani Ida e Nicholas

Il prezzo della benzina sale nel mondo, per via degli uragani Ida e Nicholas in USA: infatti, il costo del greggio sta lievitando

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Che c’entrano gli uragani Ida e Nicholas in USA col prezzo della benzina? Il primo, Ida, ha già lasciato dietro di sé devastazione. Con venti massimi di 240 km/h e una pressione centrale spaventosa, è stato il secondo uragano più forte di sempre ad approdare in Louisiana. Il secondo, Nicholas, ha causato in Texas addirittura 35 centimetri di pioggia: adesso, i residenti della Louisiana meridionale sono ora nel mirino dell’uragano, tanto che il presidente Joe Biden quantifica i danni in 100 miliardi di dollari. 

Risultato: negli USA, la produzione di petrolio continua a rallentare a causa dei danni provocati dall’uragano Ida. Ora, Nicholas che si sta avvicinando alle coste del Golfo del Messico con venti che arrivano a 120 chilometri orari. Meno si dispone di una materia, più quella sale di valore. Con ripercussioni sul prezzo della benzina, che si innalza a livello mondiale.

Siamo a 70 dollari per barile di Brent. Erano 65 dollari poche settimane fa. Con un calo di 1,7 milioni di barili al giorno già da agosto per Ida. Il pericolo è schizzare a 100 dollari per fine 2021, anche a causa del grande freddo.

Prezzo della benzina ed estrazione petrolifera: cosa succede

Come evidenzia Staffetta Quotidiana, le piattaforme di estrazione petrolifera nel Golfo del Messico, riavviate da poche ore (perché oggetto di un precedente fenomeno meteo), sono state nuovamente evacuate. Circa 794.000 barili al giorno, più del 40% della produzione USA del Golfo del Messico, sono rimasti off line lunedì. Ora, USA e Cina intendono attingere alle scorte strategiche di petrolio. 

Sentiamo un analista di Rystad Energy: “L’impatto dell’uragano Ida sta durando più di quanto il mercato si aspettasse e poiché una parte della capacità di produzione di petrolio rimane chiusa questa settimana, i prezzi stanno aumentando a causa del mancato ripristino dell’offerta e quindi del mancato raggiungimento delle raffinerie che hanno riavviato le operazioni più rapidamente dei produttori”, ha spiegato. E Nicholas può far peggiorare le cose.

Non è la prima volta che un fenomeno meteo incide sulle quotazioni internazionali del greggio e quindi sul prezzo finale della benzina. Basti pensare a quanto accaduto in USA a febbraio: il Bacino Permiano, nel settore occidentale del Texas, una delle zone del mondo più ricche di petrolio e gas naturale, ha subìto gli effetti dell’ondata di gelo tremendo. Facendo salire il prezzo del petrolio.

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