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Vendite auto in Italia: crollo ad agosto del 27,3%

Il mese di agosto segna un nuovo crollo per le vendite auto in Italia: si chiude con appena 64.689 immatricolazioni di veicoli nuovi

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Nonostante un giorno lavorativo in più, numeri drammatici per le vendite auto in Italia. Il calo è del 27,3% rispetto ad agosto 2020, interessato come oggi dagli incentivi statali. Che allora avevano contribuito a portare le vendite a 88.973 unità, in linea con lo stesso mese 2019. Così, con il dato di agosto, le auto perse dal mercato in 8 mesi rispetto allo stesso periodo del 2019, superano le 260.000 unità (con 1.060.182 autovetture complessive, -20% sul 2019). Lo dice l’Unrae (Case estere).

Nei prossimi mesi la situazione non può che peggiorare visto il rapido esaurimento dell’Ecobonus stanziato dal D.L. Sostegni bis del luglio scorso a favore delle auto elettriche pure e ibride plug-in con emissioni 0-60 g/Km CO2.  In questo modo si sta di fatto bloccando l’acquisto dei veicoli più in linea con gli impegni del Piano nazionale per la mobilità verde.

Vendite auto in Italia: servono ecobonus

La soluzione? Il rifinanziamento dell’ecobonus per le fasce 0-20 e 21-60 g/Km CO2 attraverso un qualsiasi veicolo normativo disponibile in tempi brevi, oppure, in via emergenziale, con un trasferimento parziale nell’ecobonus delle risorse ferme nell’extrabonus. Serve far ripartire immediatamente il meccanismo degli incentivi e rilanciando le vendite delle auto elettriche pure e ibride plug-in. 

Ma servono pure gli incentivi per le fasce di emissioni superiori, 61-135 g/Km di CO2, che finora hanno consentito di ottenere eccellenti risultati per rinnovare il vecchio parco circolante. Anche per le auto di questa fascia, si prevede il precoce esaurimento dei fondi nella prima settimana di ottobre, mentre per i veicoli commerciali non BEV i fondi stanziati si sono già esauriti in questi giorni.

Sentiamo l’Unrae: auspichiamo pertanto un urgente intervento del Governo per dare concretezza alle buone intenzioni finora dimostrate, e continuiamo anche a insistere perché siano adottate misure strategiche di lungo periodo per l’intero mercato, a partire dal 2022 che è ormai alle porte, abbandonando la logica degli interventi stop and go. 

La palla adesso passa al Governo Draghi. Rimarrà impassibile? O stanzierà incentivi per l’automotive e quindi per l’economia del Paese?

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