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Perché produrre chip a Mirafiori è una buona idea

La cronica crisi dei chip produce aspetti positivi in quel di Mirafiori dove potrebbe sorgere uno stabilimento produttivo a marchio Intel

Mirafiori

Fra le crisi più importanti che stanno investendo oggi il mondo dell’auto c’è sicuramente quella relativa alla mancanza cronica dei chip, elementi sempre più fondamentali nell’intera gestione produttiva dell’automobile stessa. La crisi è infatti protagonista assoluta del comparto, in ogni angolo del mondo: un aspetto negativo che ovviamente va ad intaccare anche la produzione di casa Stellantis. Non è un caso che già da inizio anno il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA registra molteplici stop produttivi legati proprio alla mancanza dei chip.

Oggi i chip, fondamentali per vetture sempre più tecnologiche e connesse, sono praticamente introvabili e i riscontri negativi sulle attività produttive appaiono sempre più diffusi. Non è ancora chiaro quella che potrà rappresentare la soluzione più interessante per far fronte all’importante problematica, ma un passaggio importante della questione potrebbe essere rappresentato dalla volontà di realizzare nuovi poli produttivi destinati proprio alla produzione dei chip. In questo modo si andrebbe ad evitare una dipendenza sempre più importante da fornitori che nella maggior parte dei casi sono localizzati all’Estremo Oriente.

Il ruolo dell’Italia nella ricerca di soluzioni per i nuovi chip

In questo senso, un ruolo importante potrebbe essere formalizzato dal nostro Paese. L’Italia potrebbe infatti fornire il terreno utile al sorgere di nuovi stabilimenti destinati alle attività produttive direttamente legate ai chip. Il discorso intrapreso nelle scorse ore dal Ministero dello Sviluppo Economico, nello specifico da parte del Ministro Giancarlo Giorgetti, potrebbe aprire le porte alla realizzazione di un polo Intel a Torino.

Di certo se il progetto andasse in porto, si tratterebbe di un elemento particolarmente valido per il territorio che da sempre rappresenta uno dei più importanti per ciò che riguarda il comparto dell’automotive in Italia. “Il Mise ha approfondito la questione Intel e ho personalmente incontrato nelle settimane scorse anche l’amministratore delegato. Si tratta di un progetto con un impatto enorme per tutto il territorio e la sua economia. Ho pensato che abbiamo già un’area infrastrutturata per questa realizzazione, che è quella di Mirafiori nella parte non utilizzata. Secondo me soddisfa tutti i requisiti, non è l’unica candidata ma quella più qualificata”, ha ammesso il Ministro Giorgetti.

Torino si candida quindi a capitale italiana del mercato dei chip. Sebbene non siano al momento noti ulteriori riscontri, l’impegno pare esserci sia da parte del Governo che di Intel. Alla base del lavoro congiunto potrebbe esserci una concreta revisione dello stabilimento di Mirafiori dove oggi viene prodotta la Nuova 500 Elettrica di casa Fiat.

Legame forte col mondo dell’auto

Torino si presta particolarmente bene per accogliere un programma utile alla gestione dei futuri chip. In questo modo andrebbe a fortificarsi ulteriormente lo storico legame tra la città e il comparto dell’auto. Tutto questo, nonostante oggi con la formalizzazione di Stellantis molte cose siano cambiate. Il capoluogo piemontese chiede infatti a gran voce la giusta considerazione. D’altronde il problema dei chip colpisce anche il nostro Paese, a cominciare dallo stabilimento Stellantis di Melfi che di recente ha dovuto registrare crolli della produzione piuttosto importanti. Ma potrebbe andare meglio entro la fine dell’anno.

Con i tempi che cambiano, un impianto produttivo destinato ai chip potrebbe risultare fortemente importante per l’auto del domani. In questo senso, avere a disposizione uno stabilimento di questa portata in Italia quindi a Torino con desinenze specifiche provenienti da un colosso del settore come Intel sarebbe una garanzia per il comparto dell’automotive che potrebbe contare su un impianto fondamentale per il futuro.

Di certo ci sono ottime speranze: “non so cosa farà Intel ma visto l’entità dell’investimento anche per il contributo statale, ritengo che si arriverà a una diffusa rete sul territorio europeo, in questa logica penso a 2 o 3 realtà, di cui una in Italia. Ritengo che così possa esserci anche il via libera dell’Italia all’investimento dello Stato per oltre 8 miliardi e che ci siano ragionevoli speranze su Torino, ma è bene non creare facili aspettative ed entusiasmi. Dobbiamo lavorare tutti insieme sul dossier”, ha infatti aggiunto Giorgetti.

L’eventualità di uno stabilimento dedicato ai chip potrebbe risultare molto importante nel futuro prossimo che vede già in Italia la prossima Gigafactory di Stellantis, con sede a Termoli.

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