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Le 3 Ferrari da sogno degli anni ’80

Slanci onirici sublimi con le Ferrari GTO, Testarossa ed F40.

Ferrari F40
Un look che fa sognare ad occhi aperti

Le Ferrari sono tutte auto da sogno, ma ci sono alcuni modelli che incarnano meglio il concetto. Scorrendo la storia della casa del “cavallino rampante” si trova conferma dell’assunto. In ogni tempo e in ogni momento c’è stata sempre qualche “rossa” che è entrata nel cuore degli appassionati più delle altre.

Per averne conferma, non bisogna per forza scomodare le varie 250 Testa Rossa, 250 GT Spyder California, 250 GT Berlinetta Passo Corto, 250 GTO, 275 GTB, 330 P4, 365 GTB/4 Daytona, solo per citarne alcune. Basterebbe parlare della 308 GTB del 1975 o la 512 BB del 1976, meno altolocate nelle aste internazionali o nei raduni, ma sempre splendide e irraggiungibili nella loro sublime bellezza.

Anche negli anni ottanta il listino della casa di Maranello ha avuto le sue regine: auto da sogno che hanno conquistato il cuore degli appassionati e guadagnato uno spazio nelle loro stanze, sotto forma di poster o di modellino. I più fortunati sono riusciti anche a metterle in garage, nella versione in scala reale, singolarmente o, addirittura, insieme. Ecco quali sono.

Ferrari GTO (1984)

Come non entusiasmarsi al cospetto delle sue forme muscolari firmate Pininfarina e della sua energia dirompente? La Ferrari GTO degli anni ottanta, nota anche come 288 GTO, è un gioiello in serie limitata prodotto in soli 272 esemplari, tra il 1984 e 1985. Inizialmente doveva sbocciare nelle 200 unità richieste per l’omologazione in Gruppo B, ma la richiesta fu così forte che la casa di Maranello, per non scontentare la clientela più affezionata, dovette rivedere al rialzo i volumi.

Il suo motore V8 da 2855 centimetri cubi era sovralimentato con due turbocompressori, per una potenza massima di 400 cavalli. Di alto lignaggio le prestazioni, testimoniate dalla velocità massima di 305 km/h. Il passaggio da 0 a 100 km/h veniva liquidato in 4.9 secondi, mentre dopo 21.7 secondi il chilometro con partenza da fermo era già un ricordo. A consentire tanto vigore dinamico ci pensava anche il peso contenuto, di appena 1160 chilogrammi a vuoto, reso possibile dall’ampio uso di kevlar.

Ferrari Testarossa (1984)

Ecco una delle auto da poster per antonomasia. La sua linea è mozzafiato e lo specchio di coda (anche nella vista dai 3/4) è quanto di più entusiasmante si sia mai visto. Pininfarina ha saputo creare uno stile fortemente innovativo, ma che si lega in modo chiaro alla tradizione del marchio. La sua personalità è unica e dirompente. Quando si parla di Ferrari, molta gente abbina automaticamente la sigla Testarossa. Vuole dire che tale vettura è entrata nell’immaginario collettivo.

Il suo cuore, poi, è a 12 cilindri, con V di 180°. Ha una cilindrata di 4942 centimetri cubi ed esprime una potenza massima di 390 cavalli, che per una granturismo di serie di quegli anni era un valore di riferimento. Anche il sound è all’altezza del prestigioso frazionamento, per un giovamento emotivo a 360 gradi. La Ferrari Testarossa non è un’auto da pista, ma è una GT coi fiocchi, che regala grandi emozioni. Anche il comfort e l’elasticità di marcia sono di ottimo livello. Le grandi distese di pelle nel suo abitacolo e il profumo che liberano sono altre note del suo piacere.

Ferrari F40 (1987)

Qui bisogna inchinarsi, perché lei è la Regina. Quando si parla di Ferrari F40 non si trovano le parole giuste per tradurre le emozioni in frasi degne della loro portata. Una scultura, un capolavoro assoluto. Le sue linee, firmate Pininfarina, sono come una calamita, che attrae gli occhi, li sequestra e non li lascia più liberi di muoversi in altre direzioni. Il frontale è inimitabile, per fascino ed aggressività, ma anche il profilo laterale e la coda sono della stessa tempra. Non c’è prospettiva d’osservazione in cui non entusiasmi al più alto livello. La F40 è un’auto spaziale e lo resterà per sempre.

Il suo lessico è coerente in tutte le dimensioni: estetica, meccanica, aerodinamica. Mai l’armonia di un progetto ha raggiunto un livello così alto e coinvolgente nell’era moderna. Spaventosa l’energia del suo motore V8 da 2.936, dotato di due turbocompressori, che spinge come un vulcano, con la forza dei 478 travolgenti cavalli Made in Maranello. Le vetture moderne, anche col doppio della potenza, non riescono a trasmettere le stesse emozioni. Dalla sua, la Ferrari F40 ha pure un peso molto contenuto, di circa 1100 chilogrammi, che rende più affilate le sue danze. Chapeau!

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