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Noleggio a lungo termine nei primi 3 mesi del 2021: -2,1% rispetto al 2019

Dataforce Italia fa il paragone col trimestre di 2 anni fa, senza Covid

Noleggio a lungo termine nei primi 3 mesi del 2021

Il 2020 è l’anno orribile del Covid: quindi, Dataforce Italia confronterà i dati delle immatricolazioni con quelli di 2 anni fa. Noleggio a lungo termine nei primi 3 mesi del 2021: -2,1% rispetto al 2019. Il lockdown causato dalla pandemia ha quasi azzerato le immatricolazioni marzo-maggio 2020: il raffronto 2021 sul 2020 non è significativo.

La previsione di Dataforce per l’intero 2021 ipotizza per il un mercato a 260.000 immatricolazioni di noleggio. Con una crescita rispetto al 2020 del 22,6%, ma il mercato non tornerà ai livelli pre-Covid del 2019, rispetto ai quali il long rent rimarrà ancora indietro dell’8%.

Sentiamo Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia: “Il noleggio a lungo termine è in sofferenza. Un trend evidente a giudicare dai numeri di questo primo trimestre 2021 confrontato col 2019”.

Noleggio a lungo termine nei primi 3 mesi del 2021: questione fisco

Qual è il guaio? Il fisco. Saladino: “La mancanza di una politica fiscale adeguata alle necessità della clientela business, specie se paragonata a quella in vigore negli altri Paesi d’Europa, penalizza il comparto del più che la pandemia stessa”.

E gli incentivi all’acquisto? Sono sbilanciati verso motorizzazioni accessibili solo a pochissimi clienti e ovviamente non riescono a imprimere un’accelerazione significativa alle vendite, spiega Saladino.

Insomma, gli ecobonus poco possono per il noleggio. Società che girano le vetture ai clienti business: aziende e partite Iva. Un po’ gli ecobonus sono utili per i privati, per le famiglie.

Un paradosso. Il noleggio a lungo termine potrebbe rappresentare un’ottima soluzione alternativa all’acquisto per l’accelerazione del ricambio del vetusto parco circolante nazionale, spiega Dataforce. Anche nell’ottica dell’incertezza generata nei consumatori.

La formula del noleggio mette al riparo il cliente dall’eventuale maggior svalutazione dell’usato con alimentazione tradizionale. E permette di ripartire la spesa della mobilità in canoni mensili dall’importo costante.

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