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Esami di guida in zona rossa: richiesta Unasca al Governo

Audizione davanti all’ottava commissione Senato da parte di Unasca (autoscuole e studi di consulenza automobilistica)

Esami di guida in zona rossa

Col Covid, sono sospesi gli esami di guida in zona rossa. Ma così tutti i ragazzi con il Foglio rosa restano a bocca asciutta, per chissà quanto tempo. Con disagi per loro e con problemi per la sicurezza stradale. Di qui, la richiesta di Unasca (autoscuole e studi di consulenza automobilistica) al Governo: esami di guida in zona rossa. In modo da sbloccare la situazione.

Esami di guida in zona rossa: serve attivarsi

Sentiamo il segretario nazionale Emilio Patella. Che ha illustrato i problemi degli esami arretrati e la carenza di personale esaminatore. “Gli esami di guida devono essere assicurati anche nelle zone rosse. E proprio la situazione emergenziale dovrebbe accelerare un ruolo professionale dedicato per gli esaminatori, che oggi devono dividersi in altri compiti negli uffici della Motorizzazione”. Patella ha denunciato l’inadempienza di due provvedimenti annunciati ancora lo scorso anno: l’introduzione degli esami quiz da remoto e l’impiego degli esaminatori in quiescenza.

Secondo punto caldo: Documento Unico di circolazione. Unasca chiede all’Esecutivo il pieno coinvolgimento nel Comitato tecnico permanente. Dove? Al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. E all’ACI/PRA: Automobile Club d’Italia/Pubblico Registro Automobilistico.

“È necessario il coinvolgimento strutturale della categoria nel Comitato tecnico permanente del ministero e ACI. Con il preciso scopo di permettere in questi tre mesi di proroga di giungere alla stabilità del sistema digitale. Che superi i continui disagi per imprese e automobilisti che la svolta digitale non ha finora evitato: lo ha detto Giuseppe Guarino, Segretario nazionale Studi di consulenza automobilistica.

 

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