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Proteggere l’industria italiana dell’auto: il ministro Giorgetti insiste

Il titolare dello Sviluppo economico ha ribadito il concetto, in audizione davanti alle commissioni Attività produttive e Industria di Camera e Senato

Proteggere l’industria italiana dell’auto

C’è grande attesa sulle decisioni del Governo Draghi per il vero rilancio dell’economia italiana, dopo che l’Esecutivo Conte non ha convinto diversi osservatori. Significativo che si voglia proteggere l’industria italiana dell’auto. In questo senso, Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, insiste, ribadendo quanto già accennato tempo fa. Vedi ClubAlfa cosa aveva anticipato.

Ecco le parole del ministro: “Stiamo valutando la possibilità di estendere l’applicazione della normativa ‘Golden power’ anche a filiere al momento escluse e che rivestono invece un evidente rilievo nell’assetto economico nazionale”. Come l’auto. Il Golden power: la protezione dell’industria italiana. Perché sia competitiva nel mondo. Affinché potentati esteri stiano alla larga.

Il problema è che l’industria dell’automotive italiana subisce i colpi della pandemia, con un calo del 12,7% delle immatricolazioni di nuove auto a marzo 2021, rispetto allo stesso mese del 2019. Corretto il parallelo del ministro: si paragona 2021 con 2019. Non col 2020, l’anno orribile. Col lockdown che ha azzerato tutto.

Ma parliamo di soldi. In Italia l’industria dell’auto genera direttamente un fatturato di circa 52 miliardi di euro. Mettiamoci anche le attività indirette: il giro d’affari raggiunge i 106 miliardi di euro. Un patrimonio da proteggere con le unghie e coi denti.

Pure per la tutela dei livelli occupazionali: 4.633 società italiane operano lungo la catena del valore delle auto. Si va dalla produzione alla vendita, per 302.000 posti di lavoro.

Proteggere l’industria italiana dell’auto: doppia mossa

Pertanto, le linee guida potrebbero essere due.

  1. Golden power per l’industria dell’auto.
  2. Massima accelerazione a favore della vettura elettrica, con incentivi e colonnine. Facendo in piccolo quello che Usa e Cina fanno in modo gigantesco.

Con benefici a livello di ambiente, sicurezza stradale, assicurazioni (meno incidenti significano prezzi Rc auto più bassi).

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